Entra nel vivo la riforma del mondo sanitario lombardo. Questa mattina inizierà il confronto tra le parti, entro la settimana prossima il pacchetto arriverà in giunta e dal primo gennaio le nuove regole saranno già operative. Detto e fatto, e l’obiettivo è chiaro: evitare che si ripetano gli errori che hanno portato a scandali come quello della clinica Santa Rita. Parola d’ordine: controllo. «Abbiamo ideato una formula di accreditamento dinamico», spiega il presidente Formigoni, perché diventerà oggetto di una verifica quinquennale da parte di Asl e Noc sotto la supervisione della Regione. La precisazione: «i controlli non verranno fatti solo ogni cinque anni, ma questa scadenza servirà per fare il punto della situazione, una sorta di sintesi di tutti i test eseguiti su ciascuna struttura». Promossi o bocciati, perché se i controlli dovessero rivelare qualche magagna l’accreditamento verrà revocato. Non solo, queste «pagelle» verranno messe on line così tutti i cittadini potranno controllare i «voti» di ogni ospedale prima di scegliere dove farsi curare. Tra le sfide più difficili che i tecnici del Pirellone dovranno affrontare, vi è appunto, l’elaborazione di criteri facilmente comprensibili per tutti.
«Non potevamo istituire una polizia segreta - scherza Formigoni - quindi abbiamo deciso di responsabilizzare tutti gli attori del sistema sanitario». Per quanto riguarda i medici, ogni contratto dovrà esplicitare l’obbligo al rispetto del codice deontologico e inoltre, la remunerazione non potrà più essere esclusivamente collegata ai volumi dei drg.
Definiti anche i nuovi obiettivi delle Regole del 2009. La prima novità: «Siamo riusciti a diminuire, seppur leggermente il ticket». Con il nuovo anno il prezzo per la prima visita scenderà da 23,51 a 22,51 euro e quello per la visita specialistica, invece, da 19,42 a 17,92. In primo piano, tra gli obiettivi che più stanno a cuore alla Regione, la riduzione delle liste d’attesa. Per questo sono stati stanziati 125 milioni di euro, «così da poter porre ulteriormente l’attenzione sulle attività di ricovero e di specialistica ambulatoriale». E ancora, è stato previsto un sistema cosiddetto di dote sanitaria per corresponsabilizzare il medico di base. Di fatto, «viene esaltato il suo ruolo, dandogli una dote diversa da paziente a paziente, per spronarlo a seguire ognuno lungo il proprio percorso diagnostico terapeutico in modo completo, ad esempio anche nei contatti con ospedali e poliambulatori». Dai progetti alle decisioni presto operative. L’altro giorno infatti, la giunta ha approvato un pacchetto di 6,5 milioni di euro per finanziare 56 progetti a sostegno della maternità. In concreto, la Regione vuole fare rete e dare sostegno a tutte le famiglie, anche quelle monogenitoriali.
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