Il sistema sanitario italiano è molto spesso oggetto di critica da parte dei cittadini e dei media.Si parla di malsanità, di errori medici, di carenza nelle strutture sanitarie. Dimenticando che, la maggior parte delle cure e delle operazioni chirurgiche, hanno risultati positivi. Nelle terapie intensive cardiologiche la mortalità per infarto è inferiore al 2%.
La sanità italiana, in realtà, ha nella maggior parte dei casi livelli soddisfacenti e spesso raggiunge leccellenza internazionale in quasi tutti i Centri di riferimento.
Da numerosi Paesi europei e non, sono molti i pazienti che cercano di accedere alle strutture sanitarie italiane. Spesso sono affetti da cardiopatie congenite complesse o da cardiopatie acquisite da adulti. Molti altri, invece, si rivolgono all'Italia per l'eccellanza terapeutica nella neurochirurgia, nell'oncoematologia, in ortopedia e nella cura della leucemia.
«I reparti di cardiochirurgia del Policlinico San Donato di Milano, di Niguarda, degli Ospedale riuniti di Bergamo o degli Spedali Civili di Brescia, sono giustamente considerati tra i migliori in Europa. Bergamo si distingue anche per loncoematologia, Brescia per le leucemie»,afferma il dottor Vitali Pak, cardiochirurgo di origine russa, italiano di adozione. Pak aiuta i propri connazionali a curarsi in Italia. «Mi rivolgo principalmente - spiega - a pazienti russi,soprattutto bambini, ma anche ai malati dellUzbekistan o di altri Paesi dell'ex Unione Sovietica, dove sono rare le strutture sanitarie di eccellenza per la cura di gravi patologie.
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