Sanremo 2011

Sanremo, gag su Saviano Ma la stampa di sinistra proprio non ha gradito

Per la stampa progressista solo la satira sul Cav fa ridere. L'Unità, il Fatto e Repubblica fanno a gara per stroncare la seconda puntata del Festival. Ora c'è attesa per il Benigni salva show

Sanremo, gag su Saviano 
Ma la stampa di sinistra 
proprio non ha gradito

Milano - La satira sul Cav fa ridere. Mentre i nuovi sketch di Luca e Paolo su Roberto Saviano e Michele Santoro infiacchiscono la kermesse e buttano giù l'audience. O almeno così pensa la sinistra. Guarda caso."Difficilmente le nuove gag riusciranno a raggiungere la fulminea popolarità di Ti sputtanerò - si legge sull'Unità - che ieri veniva cantata nelle strade di Sanremo più di qualunque altra canzone". Quindi, avanti tutta con le battute sul Rubygate, sul Giornale che getta fango e sul governo che deve andarsene a casa. Ma se la satira "colpisce" dl'altra parte, la stampa progressista sembra non gradire. 

Par condicio al Festival di Sanremo Dopo il duetto Silvio-Gianfry sulle note di Morandi, Luca e Paolo replicano alla seconda serata del Festival di Sanremo con un divertente botta e risposta bipartisan."Non ce l'avevamo con Fini e Berlusconi - spiegano i due comici a Repubblica - prendiamo in giro il sistema della macchina del fango". Poi, per chi non l'avesse capito, puntualizzano: "Diciamo la verità, basta pronunciare il nome di Berlusconi e la gente si mette a ridere". Ieri sera, quindi, è toccato a Santoro e Saviano. Manco a dirlo: quei giornali che ieri mattina titolavano con toni trionfalistici in favore dei due comici, oggi li hanno stroncati. Repubblica in primis non ha apprezzato più di tanto l'inversione di satira. Lo si legge tra le righe. Adesso c'è attesa per il "Benigni salva show" che stasera andrà in onda con un "esplosivo monologo".

Luca e Paolo incoronati eroi per una sera Il Fatto ieri ha osannato Ti sputtanerò, ma oggi è un'altra musica. "Il compromesso tra quello che gli avrà fatto fare Rai Uno, la voglia di piacere a tutti, il loro ruolo di conduttori delle Iene, e la par condicio, ha raggiunto vertici assoluti di scarsa qualità - spiega Mariano Cirino nel suo blog sull'edizione online del Fatto - erano arrivati per rottamare Pippo Baudo, il Bagaglino e la vecchia televisione, ora ci sono dentro fino al collo e satireggiano con la forza di un peluche". Sembra la fotocopia dell'Unità che accusa la Kermesse di ritrovare "la sua profonda natura di balena bianca  del Bel Paese".

Indice puntato contro Gianni Morandi che "raccoglie i frutti della strategia bi-e-tripartisan, bella ciao e giovinezza, cantautori e defilippi e si rimira nella grazia del Dio Auditel".

Tutta colpa di Mamma Rai L'Unità non ha alcun dubbio. E' colpa della Rai, quella stessa "Rai del minzolinismo lunare" che sprizza gioia oggi per le Iene Luca&Paolo: nuovi eroi al tramonto della seconda repubblica, che prima sbattono di fronte a milioni di spettatori il basso impero di Arcore e la 'macchina del fango' e poi sbeffeggiano la sinistra". Morale? "L'effetto - scrive Brunelli - è debolissimo in confronto alla ‘botta' di martedì sera". E ancora. "Difficilmente le nuove gag riusciranno a raggiungere la fulminea popolarità di Ti sputtanerò". L'Unità non crede che a viale Mazzini nessuno sapesse cosa i comici avrebbero fatto sul palco: "Nessuno ci crede". Ne sono convinti pure al Fatto. Scrive Silvia Truzzi: "Davvero vogliono farci credere che non conoscevano i testi? Ma è il giochino delle parti, il Dc style non muore mai. E Luca&Paolo sono utilizzati come prova della grande libertà d'espressione della Rai". Poi la stoccata finale: "Fa sorridere che si faccia quasi più informazione all'Ariston che al Tg1 minzoliniano". In realtà - va detto - il calo fisiologico non è così forte come vorrebbe far credere la stampa di sinistra: gli ascolti sono stati sostanzialmente in linea con la seconda serata della Clerici e superiori a quelli i Bonolis del 2009. Ma la verità, per il Fatto e l'Unità, è un'altra: la satira deve colpire solo il "sultano" di Arcore. Altrimenti gli italiani non ridono.
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