A Sanremo tornano i soliti noti

All'Ariston i volti di Zanicchi, Albano e Leali. In gara anche Patty Pravo, Tricarico e Carta. Le figlie di Zucchero e Red dei Pooh tra le Proposte

A Sanremo tornano i soliti noti

Milano - Tutto d’un fiato: Albano, Iva Zanicchi, Patty Pravo, Fausto Leali. Una garanzia. Sono loro che saltano subito agli occhi tra i 16 Artisti (uno in più del previsto) in gara al Festival di Sanremo. C’erano già negli anni Sessanta, ci sono pure nel 2009, sono il nocciolo duro dell’Ariston e rappresentano voci immediatamente riconoscibili per tutti, e quasi commoventi. Insomma, sono senza dubbio un segnale di continuità ma non di innovazione o per lo meno di novità. Quella arriva da Tricarico, che l’anno scorso aveva sorpreso tutti e stavolta farà il bis. Oppure (forse) dagli Afterhours, chiamati a dare un segno di vita dopo un periodo di oblio. E magari riuscirà nell’intento anche Dolcenera, grande voce, grande personalità, poca continuità. Oppure Nicky Nicolai e Stefano Di Battista, che piacciono molto al presentatore Bonolis e hanno il lasciapassare della critica più intransigente. Poi ci sono le incognite: i Gemelli Diversi, ad esempio, che ultimamente sono evaporati ma hanno un bel portafoglio creativo e ora, dopo un po’ di purgatorio, forse pure il coraggio di spingersi un po’ più in là. E anche Sal Da Vinci - che in origine era dato tra le Proposte accompagnato da Gigi D’Alessio - sbarcherà all’Ariston senza lineamenti precisi. In più c’è Alexia, che arriva con Mario Lavezzi (altra garanzia) e un bel po’ di voglia di sorprendere. Chissà. Per loro quello di Sanremo sarà un passaggio chiave: o azzeccano il risultato oppure sarà difficile tornare in pista. Tanto più che quest’anno c’è il meccanismo crudele delle eliminazioni dirette, che è una manna per gli ascolti tivù (vero obiettivo del festival) ma un autentico spauracchio per i cantanti, visto il rischio di ritrovarsi a spasso in quattro e quattr’otto. In poche parole, in ciascuna delle serate sarà eliminato un artista (solo il venerdì saranno due), con prevedibile bagaglio di polemiche.

Infine, tra i sedici scelti da Gianmarco Mazzi e Paolo Bonolis, c’è una coppia di freschi vincitori, Francesco Renga (uno dei favoriti) e Povia, che oltretutto si presenta con un titolo furbetto: Luca era gay. E vediamo quanto rumoroso sarà l’inevitabile chiacchiericcio che l’accompagnerà all’Ariston (a proposito: non era lui quello che, dopo il mancato invito al Festival, l’anno scorso protestava pubblicamente contro la dittatura delle major?). Di sicuro un applauso a scatola chiusa arriverà subito per il tris Pupo, Paolo Belli e Youssou ’N Dour che cantano L’opportunità, bel testo a sfondo sociale. Poi però bisognerà ascoltare anche musica e melodie. Fin qui la categoria Artisti. Poi ci sono le Proposte, passate da otto a dieci. Sono stati confermati quasi tutti i nomi filtrati prima dell’annuncio: da Irene Fornaciari (accompagnata da papà Zucchero, con Vandelli, Battaglia e Fio) a Iskra Menarini (con Lucio Dalla) e poi Chiara Canzian (figlia di Red dei Pooh, con Roberto Vecchioni), Malyka Ayane (con Gino Paoli), Karima (con Burt Bacharach), Barbara Gilbo (con Massimo Ranieri) e Silvia Aprile (con Pino Daniele).

Da seguire con attenzione Filippo Perbellini (accompagnato da Riccardo Cocciante). Infine l’ultimo nodo ancora da sciogliere: Simona Molinari e Arisa, scelte da SanremoLab, non hanno accompagnatori: per loro bisogna aspettare ancora qualche giorno.

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