Sanremo vira a sinistra, Luca e Paolo all'attacco: predica su Ruby & Silvio

Neppure l'Ariston ci risparmia: i due comici all'attacco di Silvio e Giornale. Polemica su Benigni: 250mila euro per mezzora

Sanremo vira a sinistra, 
Luca e Paolo all'attacco: 
predica su Ruby & Silvio

Già l’aveva fatto Saviano. Luca e Paolo ieri, in apertuta di Sanremo, l’hanno ripetuto.Che c’è di più divertente di prendere per i fondelli il Giornale e i suoi presunti «dossier»? Le due ie­ne si sono esibite in un omag­gio canoro ( sulle note della mo­randiana Ti supererò ) ai due più «grandi comici del momen­to »: Fini e Berlusconi, metten­doci dentro le olgettine, le Mi­netti, le arcorine, Fede, Ghedi­ni, la Santanchè, la Casa di Montecarlo e ovviamente an­che il nostro quotidiano, nel­l’accezione dei portatori di «macchina del fango». «Ti sput­tanerò - cantano i due condut­tori che lavorano a Mediaset ­ti sputtanerò, al Giornale an­drò... con in mano foto dove tu sei con un trans... poi conse­gnerò le intercettazioni e alle prossime elezioni sputtanato sei». Finendo il grazioso brano con: «Ma il 6 aprile in tribunale ci vai tu....» Tu, ovviamente, è il Premier. Insomma dove siamo? Al Fe­sti­val di Morandi o nel salotto su­per radical chic di Fazio e Savia­no? Perché questa kermesse si sta sempre più trasformando in un incontro della creme del pen­siero di sinistra. L’ultimo ospite arruolato è Roberto Benigni. Contrariamente alle prime indi­screzioni, l’attore ha accettato di salire sul palco dell’Ariston giovedì, durante la serata che ce­lebra i 150 anni dell’unità d’Ita­lia. A fare? A interpretare a mo­do suo l’inno di Mameli, a rac­contarne la creazione e il signifi­cato. Ma voi ci credete che il pre­mio Oscar riuscirà a frenare la lingua e a non fare riferimenti al Premier, alle intercettazioni, al bunga bunga, al caso Ruby e al rinvio a giudizio? Figuriamoci, nonostante le rassicurazioni della dirigenza Rai e degli orga­nizzatori, difficile credere che si atterrà al momento istituzional­canoro della celebrazione na­zionale. Ma soprattutto, Beni­gni, per declamare il nostro in­no nazionale si poterà a casa un bel gruzzolo: tra i 200 e i 250 mila euro.Guarda un po’,quella stes­s­a cifra che avrebbe dovuto gua­dagnare per la partecipazione alla trasmissione Vieni via con me di Fazio­Saviano del novem­bre scorso. In quell’occasione, dopo una furibonda lotta sul compenso e sul contenuto del suo intervento,l’attore decise di andarci gratis. Ora i soldi arriva­no. E subito scatenano una pole­mica politica. Ad aprire il fuoco è la Lega Nord. Il senatore Cesa­rino Monti commenta: «Il pa­triota Benigni con la sua morale di 30 minuti prende il 60 per cen­to in più dell’indennità di carica di un anno di un parlamentare italiano. Dove sono i moralisti? Dove sono quelli che pagano il canone? Dove sono i ricercato­ri, i cassintegrati, i precari e colo­ro che vivono con 1.200 euro al mese?». Certo ogni apparizione dell’at­tore procura ascolti altissimi e di conseguenza anche un ritor­no economico pubblicitario che, con tutto il rispetto, nessun deputato si sogna. E il compen­so sa­rebbe pure in linea con i ca­chet delle star, se non si dovesse fare i conti con la difficile crisi economica della Tv di Stato. Ma questo montagna di soldi offu­sca l’intervento del comico. Nei cui confronti, tra l’altro, la diri­g­enza Rai sembra essere un Gia­no bifronte: se va da Fazio è uno scandalo, se va a Sanremo no. Perché? Semplicemente per­ché quando bisogna raccattare ascolti tutti i paletti cadono. Gio­vedì c’è Annozero che rischia di portar via la scena a Sanremo. E allora meglio acchiappare spet­tatori anche rischiando di avere alla fine ben due trasmissioni in contemporanea contro il Pre­mier.

Tra l’altro Santoro ha già fatto sapere che giovedì farà par­lare Emma, la cantante in gara al Festival che domenica scorsa ha partecipato alla manifesta­zione delle donne. Ma Sanremo non resta indietro: tra Vecchio­ni che in­neggia alla protesta stu­dentesca e i La Crus atei che can­tano l’apologia del tradimento, eccovi servito il Vieni via con me ... in Riviera.

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