Roma - E' la giornata di Daniela Santanché, quella di oggi all'Assemblea costituente de 'La destra'. Dopo aver lasciato An, nel suo primo discorso da esponente del partito di Storace, attacca con durezza Gianfranco Fini. "Sono felice di essere qui, abbiamo lo stesso sangue nelle vene e un cuore che batte a destra. Io non mi ritrovavo più in una destra che sta perdendo l'anima nel tentativo di posizionarsi al centro e di apparire politically correct. Quando si vuole apparire moderati a tutti i costi, si diventa modesti...E mi sono sentita tradita da Fini". "Ho lasciato un'altra destra - accusa la Santanché tra gli applausi- che troppo spesso ha dimenticato i nostri valori, preoccupata com'é di inseguire incomprensibili fughe in avanti alla ricerca di chissà quale 'centro' della sua azione politica. E in questa andatura confusa e senza progetto ha smarrito se stessa. E' una destra della transizione verso il nulla".
"Noi che siamo oggi qui non abbiamo bisogno di fingere di essere centro per farci perdonare di essere destra - dice ancora la Santanché tra gli applausi - abbiamo l'orgoglio di tornare a parlare di Dio, patria e famiglia. Non abbiamo bisogno di legittimazioni e benedizioni di nessuno, perché l'unica legittimazione che ci serve ci viene dai cittadini ai quali diamo voce". "Sono qui - sottolinea - perché non potevo più subire le posizioni di chi per legittimarsi agli occhi della comunità finanziaria-mediatica arriva a giudicare il fascismo come il 'male assoluto'. E' giusto lasciare la casa del padre ma non per bombardarla e per incassare un inutile e falso applauso da chi non ha nessun titolo per legittimare alcunché".
"An - sostiene la Santanché - sta cambiando pelle, ma soprattutto sta perdendo l'anima per rispondere alle legittime ambizioni del suo capo ma non alle esigenze del suo popolo". "Noi - conclude Santanché - saremo un popolo capace di grandi battaglie perché motivato esclusivamente dalla passione e non dal potere. E in Francesco Storace e Teodoro Buontempo ho trovato amici inaspettati, sono stati al mio fianco quando in solitudine ho affrontato difficili battaglie".
Storace: se Fini va nel Ppe lascia il simbolo dell'Msi "Noi abbiamo aperto le finestre e cambiato aria, abbiamo rifiutato la convenienza perché preferiamo scegliere la convinzione". Francesco Storace inizia in un tripudio di applausi il suo discorso davanti all'assemblea costituente de La Destra e, come ampiamente prevedibile, in più passaggi attacca il leader di An Gianfranco Fini e il partito che ha lasciato mesi fa, Alleanza Nazionale. "Non abbiamo alcuna intenzione di polemizzare in eterno con via della Scrofa - assicura Storace - per noi il nemico è dall'altra parte del campo. Ma ci si lasci sottolineare che Fini ha scelto di interpretare, senza averne i voti, il ruolo che fu della vecchia Democrazia cristiana. Lo dico con chiarezza e sincerità: è un disegno legittimo.
Ma per capire quanto è realistico chiediamo: se fremono da tanta voglia di entrare nel Partito popolare europeo, perché pretendono di tenersi ancora il simbolo dell'Msi? Che c'entra quella gloriosa storia con i salotti e il politicamente corretto? Siete sicuri che tanta ambiguità vi porterà la dove dite di volere andare?".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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