Da Santanelli a Column McCann, il teatro parla diciotto lingue

NapoliNon continuiamo a parlare della pigrizia del Sud. Nell’arte il nostro Mezzogiorno è riuscito a stupire presentando in primavera una fioritura di nuovi musei e di grandi esposizioni un po’ ovunque. E adesso torna Napoli alla ribalta con la grande kermesse teatrale del «Napoli Teatro Festival» che per il secondo anno consecutivo, dal 4 al 28 giugno, trasformerà la città in un grande palcoscenico. Un palcoscenico unico al mondo come unica è questa città capace di morire e risorgere infinite volte. E adesso infatti le strade di Napoli sono pulite per accogliere quaranta spettacoli per un totale di duecentocinquanta rappresentazioni in dodici lingue diverse e duemilacinquecento artisti che si esibiranno in nuovi allestimenti e in nuove produzioni e coproduzioni (di cui ventotto nuove creazioni) per una grande festa del teatro che è anche una festa della cultura viva. Un Festival che diventa quest’anno ancora più internazionale. Lo sottolinea il direttore: «Abbiamo riportato in Italia dopo molti anni il metodo di lavoro di Tadashi Suzuki e presentiamo per la prima volta il lavoro di Nidal Al Achkar, il cui teatro ha lavorato ininterrottamente a Beirut durante quattro guerre civili».
Ma il Festival è internazionale grazie a compagnie partecipate da teatri e festival di tutto il mondo. Giorgio Barberio Corsetti, per esempio, è stato invitato a dirigere una compagnia di attori italiani e asiatici al Singapore Arts Festival, su un testo commissionato all'autore cinoamericano Chay Yew, Le città visibili, ispirato alle Città invisibili di Calvino. Ma le commissioni di nuovi testi sono state molte e ad autori di tutto il mondo, dal belga Eugène Savitzkaya (La guerre des anges) al newyorchese Column McCann (Mezza porta, dove rivive il mondo dei Quartieri spagnoli) dal cileno Esteben Skàrmeta (Diciotto carati) al napoletano Mario Santanelli che in Napoli non si misura con la mente scrive una storia che più attuale e più napoletana non si può: durante un talk show televisivo, la Madonna appare in un monitor spento dello studio in cui si sta registrando il programma.
Gli spettacoli avvengono in diversi luoghi della città, da quelli deputati alla rappresentazione come il Teatro di San Carlo e il Mercadante, a quelli che apparentemente non c’entrano nulla ma sono meravigliosi palcoscenici dove si svolge il secolare spettacolo di questa città: il Real Albergo dei Poveri, i sotterranei di via Chiaia, Villa Pignatelli.
L’elenco è lungo per un mese tutto dedicato al teatro.

La serata inaugurale, giovedì si svolge al Teatro Mercadante (ore 20) alla presenza del ministro dei Beni culturali, con la rappresentazione di Pièce noire, scritto e diretto da Enzo Moscato, quello che lo rivelò nel 1985 e che da allora non è mai stato più portato sulla scena. Che dunque il sipario si alzi e le voci, le luci, gli applausi ridiano a Napoli l’onore che le spetta sulla scena culturale d’Italia e del mondo.

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