Roma - Riparte Annozero e Santoro alza subito il livello dello socntro. L'introduzione della trasmissione è tutta dedicata al direttore generale di viale Mazzini. "Siamo tornati un pò ammaccati, anche senza spot, ma il miglior spot siete voi che ci guardate. Noi rappresentiamo quella parte di opinione pubblica che crede nella libertà di opinione, spesso calpestata", ha detto Santoro. "Oggi voglio parlare con i più accaniti fan del premier, uomini del fare e di azienda - ha aggiunto il conduttore -. Fate finta che io sia un vostro dipendente, costruttore di bicchieri. In 4 anni abbiamo prodotto 41 milioni di euro con un utile di 14 milioni di euro senza denaro pubblico. Ora voglio parlare in particolare con uno di loro. Io devo mettermi a fare i bicchieri. Lei che fa? Rinuncia ai bicchieri, ci mette su la liquidazione e mi chiede di andare via. Va bene che le sto antipatico, ma lei blocca la pubblicità, la produzione, ci toglie il tavolo da disegno e a Vauro e Travaglio non fa il contratto. Se vogliono devono lavorare gratis e loro lo fanno, ma non è finita". "Come Fantozzi, vado dal megadirettore generale e lui mi chiede il controllo di qualità - continua Santoro -, ma non quello di sempre: i bicchieri non devono fare solo 'tin', ma 'tin' e 'ten' insieme. 'Tin' per Travaglio giustizialista e 'ten' per Sgarbi garantista. Beh, io dico, questo è improbabile, è complicato, non si può fare. Ora le chiedo una cosa a lei che sicuramente vota Berlusconi: perchè dovremmo prendere uno che fa bicchieri rotti? Se uno di questi imprenditori viene e mi dimostra che questa è la logica giusta, io lo faccio. A Mediaset io ci ho lavorato e queste cose nemmeno le pensavano, non ha senso comportarsi in modo da favorire la concorrenza. Qualcuno potrebbe obiettare che i miei bicchieri sono pubblici e non privati, ma anche se pubblici, se non vengono comprati, che li facciamo a fare? Non è neanche accettabile che nei negozi i bicchieri possano essere tutti uguali, saremmo in Unione Sovietica. Ora dimenticate Santoro, dimenticate tutto. Se viene un direttore e vi dice: ogni bicchiere deve avere un marchio di libertà ex ante, voi che rispondete: ma 'vaffa...nbicchierè".
Masi: "Parole gravi, la questione in cda" "È molto grave che Santoro nella
sua spasmodica e anche un pò ridicola ricerca della
provocazione fine a se stessa rivolga al capo azienda frasi
inaccettabili, bugiarde e mistificanti". È quanto ha affermato il
direttore generale della Rai, Mauro Masi, commentando
l'intervento di Michele Santoro in apertura di 'Annozerò.
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