Nella casa di Annozero si mescolano e si rimescolano le carte, questo lo sapete già da un pezzo. Ma ieri abbiamo preso un’altra lezione di correttezza da Santoro e i suoi. Abbiamo imparato che anche i numeri come le carte si possono interpretare a piacimento. Perché è davvero fantasticamente scorretto paragonare il minutaggio del Tg1 al minutaggio di Annozero o di Report , che vanno in onda una volta settimana. Vogliamo fare i martiri, vogliamo fare le vittime? D’accordo ma almeno rispettiamo i numeri, facciamo le somme senza barare e confrontiamo, per esempio, lo spazio occupato dal Tg1 con lo spazio occupato dal Tg3 e allora magari, caro, anzi carissimo Santoro (visto che nella serata si è parlato anche di compensi) la verità (e la parzialità) torneranno ad emergere. Nella casa dei perseguitati di Annozero , ieri sera per drammatizzare ancor di più è arrivato anche il filo spinato. Come nei campi di concentramento. E dentro i campi di concentramento. Loro, i martiri. I soliti martiri di Annozero . Ma sono arrivate anche le truppe cammellate per dare manforte al conduttore integerrimo e imparziale. Atleti sempre allenati all’insulto come Luttazzi, Benigni, Travaglio schierati, o meglio recuperati, ad arte, per dare addosso al premier. Ad arte, sì, perché il solito furbacchione di Michele si gioca il prologo di Annozero riproponendo un mix scoppiettante del famoso special Rai per una notte , (realizzata a marzo a Bologna, per contestare la decisione dell’azienda di congelare i talk show politici) già passato alla storia come uno dei migliori contenitori di veleno e di fango gettato addosso al Cav. Encomiabile. Come encomiabile la battutaccia di Travaglio che rincara la dose: «Il Tg1 è una Pravda ad personam » (dove la personam ovviamente è Silvio Berlusconi) e introduce noi tapini ad una nuova interessante lezione di libertà: «Noi che facciamo i giornalisti - dice Travaglio - ci occupiamo dei politici quando fanno bene e quando sbagliano, indipendentemente dal colore politico mentre Il Giornale e Libero si occupano solo di difendere Berlusconi e di attaccare i suoi nemici». Massì, forse Travaglio è talmente libero e indipendente (come dimostrerà poi nel suo pippone sulla censura) che non si ricorda nemmeno chi era e che cosa ha scritto in passato. Glielo ricorda, fortunatamente, Belpietro a proposito delle tangenti Fiat e del libro scritto dal Pinocchietto di Annozero ma lui, il Pinocchietto, storce il naso lungo lungo e fa finta una volta di più di non ricordarsi di che cosa si sta parlando. E che dire del cattivo gusto sparato già nell’anteprima per cercare di stendere subito con un uppercut gli spettatori e per prendere per i fondelli, una volta di più Mauro Masi, il direttore generale della Rai (massì proprio l’aziendain cui lavora Santoro e che lui per primo dovrebbe rispettare). Per cercare forze fresche si va a Berlino, o meglio Ruotolo va Berlino. Per far entrare in campo, nel campo di Annozero , anche Saviano.
Che ben figura nella squadra dei martiri quandolamenta la censura che avrebbe già subito il suo programma «narrativo»(non politico, per carità, come tiene a precisare lo scrittore) che dovrebbe fare in tandem con Fazio. Colpa di Masi, tanto per cambiare, che ha congelato tutto ovviamente appena ha visto la scaletta. Vedete quanto è facile sparare sulla Rai?- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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