Parigi - «Quello che sarebbe straordinario è migliorare l'ordinario», dice Nicolas Sarkozy nel presentare il progetto di sviluppo della regione parigina nel corso del prossimo ventennio, periodo in cui il governo francese pensa di canalizzare 35 miliardi di euro nello sviluppo urbanistico della «Grande Parigi». Sarkozy inaugura nella capitale, alla Città dell'architettura, l'esposizione, che sarà aperta fino al prossimo 22 novembre, dal titolo «Le Gran Pari(s)». Un gioco di parole tra il termine «pari» (scommessa) e il nome della capitale. A differenza di predecessori come Chirac e Mitterrand, che hanno puntato su un unico progetto architettonico per fare ricordare la loro presidenza, Sarkò ha deciso («come Napoleone», dice chi non lo ama) di mettere mano alla città intera. E ieri ha delineato un quadro idilliaco per quella che definisce la «Parigi del dopo Kyoto», in grado di limitare le emissioni di anidride carbonica e caratterizzato dalla nascita di foreste, per esempio nella zona dell'aeroporto di Roissy, dove verranno piantati un milione di alberi. Sarkozy parla anche di «giardini pensili», situati sui tetti delle abitazioni costruite nei prossimi decenni. Parigi come Babilonia. Tutto sarà fatto per «divorare» i gas nocivi grazie alla sana e santa voracità delle piante. Compresa la creazione di quelli che Sarkozy ha definito «dei Central Park alla francese». Come dire che bisogna copiare New York, dicendo però che lo si fa «alla francese».
L'idea alla base del discorso programmatico di Sarkozy è la seguente: «La città che dura è la città che si trasforma». Dunque bisogna trasformare la regione parigina e - per farlo senza moltiplicare le emissioni di anidride carbonica - occorre scommettere sulle nuove linee di tram, che utilizzeranno l'energia elettrica prodotta in abbondanza dalle centrali nucleari francesi. E la scommessa sul nucleare, come fonte dei quattro quinti dell'elettricità transalpina, fa da sfondo al progetto di Sarkozy. Senza energia elettrica in abbondanza, la Francia non riuscirebbe a rispettare gli impegni assunti alla conferenza di Kyoto.
L'asse strategico della «Grande Parigi» sarà la Senna. Ma non quella storica, situata entro i confini della capitale attuale. Si tratterà della Senna tra Parigi e la foce, ossia fino al porto di Le Havre, che diventerà a tutti gli effetti la porta commerciale della capitale. Una nuova linea Tgv collegherà in meno di un'ora Parigi al mare. Un asse fondamentale della creazione della «Grande Parigi», che avrà intorno ai 15 milioni d'abitanti, sarà quello dei trasporti. «Bisogna che i trasporti pubblici funzionino la notte», ha detto Sarkozy. Varie linee dell'attuale metropolitana parigina verranno allungate. Tutto sarà fatto per scoraggiare il ricorso all'auto privata. «Spostarsi deve diventare un piacere!», ha detto Sarkozy come se promettesse il paradiso ai milioni di pendolari.
Quanto alle iniziative straordinarie, in progetto c’è la nascita di nuovi poli della ricerca scientifica, come quello sul cancro nella città di Villejuif, già oggi all'avanguardia in questo settore. Nascerà una linea ferroviaria lunga 130 km: una «circolare» intorno a Parigi. Nasceranno anche nuovi musei e centri di sperimentazione artistica. Ed entro la fine dell'anno una legge ad hoc stabilirà il quadro giuridico del futuro sviluppo parigino.
I grandi progetti, su cui si articola la mostra alla «Città dell'architettura», sono ipotesi di lavoro, realizzabili all'orizzonte del 2030. Il più celebre tra questi è una duplice linea di monorotaia che verrebbe realizzata al di sopra dell'attuale tangenziale, che è ormai dentro l'agglomerato urbano. Si parla anche di un'isola sulla Senna trasformata in città ecologica, debordante di verde.
Un'altra idea è quella di costruire, proprio lungo la tangenziale, un immenso edificio a forma piramidale. Tra le molte idee sulla Parigi futuribile non poteva mancare la trasformazione delle rive della Senna in parco verde, provvisto di piste ciclabili e di romantici itinerari tra gli alberi.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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