Dal Magazine del Corriere della Sera Federico Moccia risponde allunanime niet critico avanzando dubbi sulla capacità di comprensione delle sue fatiche letterarie. «Accetto la critica negativa ma qui non hanno capito la storia», afferma lautore di Ho voglia di te. Rimbomba la domanda che la recente polemica baricchiana aveva avuto almeno il merito di (ri)proporre: qual è il compito della critica letteraria? Unermeneutica pedissequa di capolavori decretati tali non da centinaia e migliaia di anni di letture, ma di copie vendute nel balen(i)o di un fuoco dartificio?
Il giovane critico Gian Paolo Serino, in Rete, risponde così: «Imperdibile e assolutamente da leggere è una frase che avrete già letto mille volte su qualsiasi giornale di consigli per gli acquisti mascherati da pagine culturali. Satisfiction vi propone la prima recensione interattiva. Se la critica di Satisfiction vi convince a comprare il libro, ma dopo averlo letto riterrete che lentusiasmo di Satisfiction ha deluso le vostre aspettative, lasciate un commento (con nome, cognome e un indirizzo e-mail) che spieghi perché il libro segnalato non era veramente imperdibile e assolutamente da leggere: Satisfiction vi rimborserà il prezzo di copertina. A condizione che, chiaramente, non siate lettori di Liala che sostengano che un libro di Bukowski sia soltanto il Taccuino di un vecchio sporcaccione! Quella di Satisfiction non è soltanto una sfida al lettore, ma a quei critici letterari che lanciano capolavori a ogni angolo dinchiostro. Baricco, Melissa P., Faletti, Piperno, Niffoi... Già Honoré de Balzac, nelle Illusioni perdute, aveva scritto: La critica, vecchia parassita dei festini letterari è scesa dal salotto per andarsi a sedere in cucina, dove fa impazzire le salse prima ancora che siano pronte».
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