(...) Insomma, sono qui - una volta di più, lennesima - a ringraziarvi. Quelli che parlano bene, magari a volte pensando male, direbbero che siamo una community, una specie di social network di carta. Io, personalmente, mi ostino ad usare la parola «famiglia» perché credo che sia il concetto e la realtà più bella a nostra disposizione, anche come metafora. Anche perché, nella famiglia, ci stanno tutti: dai figli indisciplinati e però unici e preziosissimi, alla moglie a volte dolcissima a volte insopportabile, dalla nonna preziosa, alla suocera che è suocera con tutte le caratteristiche del caso. Insomma, fra noi, cè anche lo zio rompiscatole o il papà severo o il parente insopportabile e magari, quelli lì a volte sono impersonati proprio da me. Però, quella del Giornale è una famiglia a tutti gli effetti. «Un popolo» come ci diceva Gianni Baget Bozzo.
Come in tutte le famiglie che si rispettino, ogni tanto ci sono anche le riunioni di famiglia. Ne abbiamo fatte spesso (e volentieri) quando ci sono stati incontri e riunioni che ho avuto la fortuna e il piacere di moderare. Ma ne abbiamo fatte anche di specifiche, dedicate solo ai lettori del Giornale per parlare del Giornale e di noi. Ne ricordo una nella sala della Provincia voluta dallattuale capogruppo di Forza Italia (sì, avete letto bene, la bandierina è tenuta ancora in vita da un valoroso) a Palazzo Spinola Lorenzo Zito, uno che ha avuto la signorilità di dare un lungo addio alla politica in punta di piedi, senza criticare il suo vecchio partito. E, credetemi, non è da tutti. Oppure, gli incontri organizzati da Matteo Rosso con Mario Giordano al Bristol. I festeggiamenti per il compleanno della redazione genovese voluti da Giuseppe Murolo (a proposito, ora sono 36 anni!). O le tante volte che ci avete fatto il regalo di organizzare serate rotariane in giro per la Liguria per conoscerci, per ri-conoscerci e per parlare del Giornale.
E poi ci sono gli incontri del «pensatoio», ideato da Marco Marchionni e Francesca Gnocchi. Ora, al di là del termine «pensatoio» che non mi piace e che manderei gioiosamente in vacanza, visto che non è necessario partecipare alle riunioni per essere pensatori, i primi due incontri ci hanno permesso di iniziare un confronto fra lettori sui temi caldi dellattualità politica: a giugno in redazione, a luglio in salita Mascherona, ospiti di Maurizio Gregorini. Ma anche, bellissimi, tanti incontri personali con voi. Solo per rimanere agli ultimissimi giorni, penso alla squisita cortesia di Wanda e Bruno Bertuccio e Pino Camicio a Isola del Cantone; allaffabulazione interessantissima di Carlo Casale a Pegli; alle parole di carissimi amici e lettori come Adriano Garavini ed Enea Petretto; alla passionalità di Roberta Simonazzi e Gibì De Paoli; alle emozioni e ai sentimenti che mi ha trasmesso il necrologio sul Giornale del nostro caro lettore Bruno Cassissa per sua moglie. La sensibilità e la dolcezza di Bruno era sempre emersa dalle sue lettere; il ricordo della sua Lidia non poteva che essere dolce, struggente e pieno damore. Capace di farla rivivere immediatamente. Potrei citarne tanti altri, ma farei troppi torti. Siete tanti e siete calorosissimi, persino quando non siamo daccordo su qualcosa o quando ci fate qualche critica, a volte meritata. Funziona così, nelle famiglie: si parla chiaro, senza ipocrisie. E, anche stavolta, parlare di «famiglia» è tuttaltro che facile retorica.
Questo è il clima con cui vi invitiamo ora allincontro più importante. Perché, stavolta, non ci diamo limiti. Sono invitati tutti i nostri lettori, sia che abbiano partecipato ai primi due incontri, sia che siano nuove graditissime entrate, e sono invitati anche i rappresentanti delle istituzioni che hanno piacere di venire. Soprattutto, questa volta, il tema è libero: parleremo di noi, del Giornale, dei nostri sogni e delle nostre esperienze. Il copyright dei possibili titoli è quello di sempre «Controsinistra» (idea dellattivissimo Alberto Clavarino) e «Fattore X», pensato dal capogruppo del Pdl in Comune Matteo Campora.
Lappuntamento è per quando tutti saranno tornati dalle vacanze, venerdì 9 settembre alle 21, in un posto magnifico: Palazzo Fieschi, hotel nel centro di Savignone (uscita autostradale Busalla; per le indicazioni sul come arrivarci il sito è www.palazzofieschi.it). A proposito: visto che qualcuno mi ha telefonato ponendomi il problema del ritorno a Genova, dato che dopo una certora non ci sono più mezzi pubblici, nessun problema. Come accade in ogni famiglia, ci già sono autisti «volontari» che si sono già messi a disposizione per il ritorno. Ma, stavolta, a fare la differenza è il perché siamo lì: ad invitarci, come abbiamo raccontato nelle settimane scorse, è unaltra nostra carissima lettrice Simonetta Caprile, titolare dellalbergo che, con amore, ha riportato allo splendore di un tempo. Simonetta ha sempre avuto unamicizia speciale per il Giornale.
Ecco, credo che cose simili accadano solo nelle famiglie. Grazie anche di questo.
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