
Non sono gli oltre 100 milioni chiesti inizialmente dai privati e (per ora) nemmeno i sessanta che l'ormai ex assessore alla Rigenerazione urbana Giancarlo Tancredi aveva quantificato durante commissione comunale come la cifra degli extracosti dovuti ai privati che stanno portando a termine il Villaggio Olimpico (Coima, che ha finito in anticipo e consegnerà le sei palazzine all'ex scalo Romana in autunno alla Fondazione Milano Cortina 2026) e l'Arena Santa Giulia per le gare di hockey su ghiaccio (la società è Eventim), ma grazie a Lega e Fratelli d'Italia arriva finalmente il semaforo verde per coprire le spese extra. É stato approvato ieri in Parlamento l'emendamento presentato dal deputato leghista Igor Iezzi e Grazia Di Maggio di FdI che autorizza il Comune, d'intesa con la Regione, a sbloccare 21 milioni di euro per il 2025 dal "Fondo speciale di riserva" per l'Arena e a "integrare e modificare le convenzioni in essere", sia nel caso del Villaggio che del "PalaItalia". Tradotto: alcuni costi extra potrebbero essere coperti dagli enti locali in cambio di servizi, ad esempio locali destinati al quartiere all'interno del Campus universitario che sostituirà il Villaggio degli atleti dopo i Giochi. Le ipotesi sono già state vagliate negli ultimi mesi, serviva una cornice normativa che permettesse di finanziare opere private nel rispetto della normativa europea sugli aiuti di Stato. Che l'emendamento del centrodestra sopravvivesse alla tempesta giudiziaria che ha travolti l'urbanistica milanese, con lo stesso Tancredi e anche il patron di Coima Manfredi Catella colpiti dalla richiesta di arresti domiciliari da parte della Procura, non era scontato. Poteva essere sfilato all'ultimo dal Dl Sport in discussione ieri alla Camera. Iezzi ironizza: "Siamo persone coraggiose". Ma precisa subito che i finanziamenti e le opere in questione "non sono coinvolte direttamente nelle inchieste, non aveva alcun senso frenare. Diamo subito il via libera a 21 milioni per l'Arena e alla possibilità di modificare le convenzioni. Non saniamo nulla, non è una nuova fattispecie di Salva Milano per intenderci, c'è un problema che va al di là delle indagini urbanistiche. Bisogna mettere in sicurezza le opere olimpiche, non ci possiamo fermare. É una manifestazione importante, che abbiamo fortemente voluto ed è attesa dai cittadini, metterà Milano al centro del mondo insieme alle altre località coinvolte. Non arrivare con le opere finite sarebbe una figuraccia mondiale, invece offriremo una vetrina all'altezza delle aspettative". Un Salva Giochi insomma, anche questa volta approdato in aula grazie al centrodestra e tra i dubbi del Pd che invece ha frenato un emendamento analogo. "Credo che il Pd sia nel pallone totale, incapace di gestire i temi che riguardano l'urbanistica - tuona Iezzi -. Quando diciamo che la giunta Sala dovrebbe dimettersi non è per via delle indagini ma perchè rischia di paralizzare Milano nei prossimi mesi". Soddisfatta per l'approvazione dei due emendamenti Grazia Di Maggio: "Erano necessari per sbloccare i lavori e salvare il futuro dei Giochi invernali. In particolare, abbiamo previsto un finanziamento di 21 milioni per il 2025 per garantire la funzionalità dell'Arena, un'opera strategica di interesse nazionale che rischiava di restare incompiuta a causa dell'inerzia della giunta Sala. E abbiamo introdotto alcuni strumenti per velocizzare i lavori del Villaggio Olimpico". Rivendica "con orgoglio questi interventi, non possiamo permettere che una vetrina mondiale straordinaria come le Olimpiadi venga messa a rischio dall'incapacità evidente della sinistra milanese. FdI continuerà a lavorare con serietà, concretezza e amore per la città di Milano e per il Paese". Nei testi gli impianti vengono definiti "di interesse pubblico di rilevanza statale".
Per quanto riguarda i 21 milioni per l'Arena, i contributi saranno stanziati "nel rispetto della normativa europea in materia di aiuti di Stato" per coprire le spese extra legate all'accelerazione dei lavori e per le "particolari esigenze tecnico funzionali". Il privato dovrà rendicontare le maggiori spese agli enti locali che le trasmetteranno al Mef.