Scala aperta in estate e Lissner fino al 2015

Se la Scala cercava un gesto di rottura, l’ha trovato. Ci sarà una prima del Don Carlo prima del 7 dicembre. Giovedì 4 dicembre l’opera di Verdi sarà rappresentata per un pubblico selezionato, molto diverso dai (più o meno) vip che riempiono il foyer a Sant’Ambrogio. Per vedere lo spettacolo sarà necessario pagare un biglietto da dieci euro e avere meno di ventisei anni, un po’ come per girare l’Europa con l’Inter-rail. Non è un contentino, perché lo spettacolo sarà messo in scena dopo la prova generale e con il primo cast. Inoltre Lissner vuole estendere l’abitudine a tutti gli spettacoli, anche se non da subito. A pagare di più per far tornare i conti saranno gli spettatori delle serate tradizionali: i biglietti aumenteranno del dieci per cento. «La Scala è un polo culturale mondiale sempre più aperto ai giovani» dice Letizia Moratti alla presentazione della stagione 2008-2009.

In cartellone c’è grande attenzione al Novecento (con abbonamenti ad hoc da 390 euro per sei serate) e novità da pubblico più popolare, come la prima regia lirica di Antonio Albanese, impegnato con Le convenienze e inconvenienze teatrali di Gaetano Donizetti. Il sindaco e presidente della Fondazione Scala è più che soddisfatto della gestione del sovrintendente, Stéphane Lissner e lo vuole «scritturare» fino al 2015, anno dell’Expo. (...)

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