Scala, alla prima un salotto per Expo 2015

Alla serata personalità straniere, politici e artisti. Ermolli: «Il miracolo è Lissner, il teatro acquista punti»

(...) Per Prodi e la Merkel la prima di Aida sarà l’occasione per parlare della candidatura di Milano all’Expo 2015: la speranza è che Berlino tradisca la turca Smirne in favore della Madonnina. Colloqui sull’Esposizione universale anche con il sindaco di Tel Aviv, Ron Huldai, a cui ha fatto da cicerone nel teatro restaurato il vicesindaco, Riccardo De Corato. E anche il presidente della Regione, Roberto Formigoni, conta di approfittare della serata per fare quattro chiacchiere politiche con Prodi e la Merkel.
Ad ascoltare la musica di Verdi con la direzione di Riccardo Chailly un gruppo di ministri, da Francesco Rutelli, per dovere da ministro della Cultura, al titolare delle Politiche agricole Paolo De Castro fino all’unico esponente milanese nell’esecutivo, ovvero Barbara Pollastrini. Presente il primo ministro croato Ivo Sanader, il presidente greco Karolos Papoulias e esponenti politici del mondo arabo, ospiti dell’Eni. Il clima internazionale e artistico è garantito da attori come Rupert Everett e la francese Fanny Ardant, che è Maria Callas nel film di Zeffirelli dedicato alla vita del soprano, una delle più celebri interpreti di sempre di Aida.
La vigilia è piena di aspettative ma senza tensioni eccessive. Sarà una grande prova anche per il nuovo palcoscenico, che al momento del trionfo dovrà fare i conti con trecentodieci persone in scena. Si registra il debutto del bilancio in pareggio, merce rara al Piermarini che ha rischiato fino a pochi mesi fa un disavanzo di 5 milioni di euro. Ieri l’assemblea dei soci ha approvato all’unanimità il preconsuntivo 2006 e il preventivo 2007, in pareggio senza necessità di contributi straordinari. Aumenterà anche il numero delle recite, che passa dalle 150 del 2001 al considerevole numero di 260.

«La Scala acquista punti sia per l’eccellenza artistica che di bilancio» dice il vicepresidente Ermolli, che rende omaggio al sovrintendente: «Il miracolo è Lissner e tutta la squadra della Scala. Duecentocinquanta persone hanno lavorato insieme, uno per tutti e tutti per uno».

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