Scala, per le signore addio alle teste cotonate

«Un fiore fra i capelli in omaggio alla Carmen? L'avevo proposto, ma mi hanno detto no…». Carolina Mastromauro, che da vent’anni prepara le signore di Milano per la prima della Scala nel suo salone di piazza Adigrat, ha già bene in mente le acconciature per domani insieme al trucco, per preparare le sue clienti al foyer. «Avranno tutte dei raccolti puliti, semplici ma allo stesso tempo molto lavorati». Studiati in base all'abito e ai gioielli, naturalmente.
Semplicità: sarà questa la parola d'ordine per le acconciature della prima. Di teste cotonate e "ingessate" se ne vedranno ben poche. Un po' perché la Carmen di Emma Dante è rigorosa e priva di fronzoli. Un po' perché i tempi sono davvero cambiati. E la crisi questa volta non c'entra: qui si parla di look, di hairstyle. «I tempi delle impalcature sono finiti, per fortuna. Ormai anche nel foyer della prima, le signore hanno capito che è meglio avere una testa più naturale», dice Salvatore Mazzotta, hairstylist che ha raccolto l'eredità del suocero Benito Falconieri, lo storico barbiere di via Rovello, scomparso 5 anni fa. Nel 1951, Benito aprì la sua bottega a due passi dal Piccolo Teatro fondato pochi anni prima da Giorgio Strehler e Paolo Grassi. Qui da sessant'anni arrivano i migliori attori e registi del nostro teatro e cinema (da Strehler a Gassman, e oggi Andrea Jonasson, Luca Ronconi, Ermanno Olmi e molti altri), ma anche molte signore della Milano bene. Soprattutto per la prima scaligera.
Salvatore, che lavora qui da trent’anni, racconta che il 7 dicembre 1980, quando alla Scala andava in scena il Falstaff con regia di Strehler, «Benito era fra gli ospiti del grande regista e si portò dietro anche me. Io, che ero un ragazzino e mettevo piede per la prima volta alla Scala, mi ritrovai in un palco accanto a una signora molto bella ed elegante. Solo dopo mi dissero che era Valentina Cortese…». Poi al Piermarini Salvatore è tornato tante volte, ma quella fu la sua unica prima. Anche se ogni anno ci ritorna, con il suo tocco, sulle teste di decine di signore (e signori). Una quindicina le signore (fra le altre la pr Laura Morino e Silvia Terzi, moglie dell'assessore) che in questi giorni hanno iniziato le prime prove per le acconciature in questo salone completamente rinnovato un lustro fa. Come saranno pettinate? «Qualcuna li avrà sciolti, altre raccolti. L'importante è essere eleganti e naturali al tempo stesso: nonostante il nostro lavoro, devono dare l'impressione di non essere state dal parrucchiere, di essersi raccolte i capelli da sole».
I capelli devono sembrare naturali anche per Carolina Mastromauro, ma le sue sono acconciature più costruite, e spesso hanno qualche piccolo accenno al personaggio femminile dell'opera che apre la stagione scaligera. «Uso molto i toupet, mi piace che le signore per la prima si presentino in modo diverso: che chi ha i capelli corti, ad esempio, possa fare un bel raccolto come se li avesse lunghi». E aggiunge: «Di acconciature tanto curate io non ne ho viste negli ultimi anni. D'altra parte una volta era diverso. Ci si preparava di più». Anche le sue clienti, una decina in tutto, hanno già scelto l'acconciatura.

Niente prove nel salone Mastromauro, perché «le clienti le conosco da tanto e si fidano». Piuttosto, qualcuna domani si vestirà direttamente qui. «È un rito: ogni anno, per far prima, qualcuna si veste da me. Così mi emoziono un po’ anch’io».

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