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Scandalo di Napoli Romeo ai giudici: "Io sono innocente"

Sentito per 4 ore l’imprenditore (tutti gli affari). Il giudice ascolterà la collaboratrice Paola Grittani e il docente universitario Guido Russo: avevano un ruolo di primo piano nelle delibere d’appalto cucite su misura per le aziende. Le intercettazioni. Si sospende il vicepresidente della Provincia. Così agiva la consorteria del malaffare

Scandalo di Napoli 
Romeo ai giudici:  
"Io sono innocente"

Napoli - E' terminato dopo più di quattro ore l’interrogatorio di garanzia dell’imprenditore napoletano Alfredo Romeo nel carcere di Poggioreale a Napoli davanti al gip Paola Russo, presenti i pm Raffaello Falcone e Vincenzo D’Onofrio. L’imprenditore difeso da Francesco Carotenuto, secondo quanto si è appreso, ha respinto il teorema accusatorio di un "sistema Romeo", indicando anche i suoi rapporti con esponenti politici nelle giunte locali come "relazioni di tipo amministrativo". Dopo di lui, il giudice ascolterà la sua fidata collaboratrice Paola Grittani e il docente universitario Guido Russo, che, secondo gli inquirenti, avevano un ruolo di primo piano nella stesura delle bozze che avrebbero poi costituito i capitolati di delibere d’appalto cucite su misura per le aziende del suo gruppo.

Le attività di Romeo e gli appalti L’inchiesta, coordinata dalla Direzione distrettuale antimafia guidata da Franco Roberti, si concentra sulle attività di Romeo e su quattro appalti, dei quali due Global service per la manutenzione delle strade a Napoli e nella provincia, un appalto per la refezione scolastica nella provincia napoletana e un quarto per la pulizia di immobili. Le ipotesi d’accusa sono, a vario titolo e per i diversi indagati, associazione a delinquere finalizzata alla turbativa d’asta, alla corruzione, all’abuso d’ufficio e alla rivelazione di segreti d’ufficio. Fra gli indagati agli arresti domiciliari - solo l’imprenditore è finito in carcere - vi sono quattro fra assessori ed ex assessori comunali, un ex provveditore alle Opere pubbliche della provincia di Napoli, Mario Mautone, con un incarico ministeriale alle Opere Pubbliche, e un colonnello della Gdf, ex appartenente alla Dia. I due assessori in carica ma ora sospesi sono Felice Laudadio e Ferdinando di Mezza, rispettivamente all’Edilizia e al Patrimonio, mentre i due ex componenti della giunta sono Enrico Cardillo, già assessore al Bilancio dimessosi a fine novembre e Giuseppe Gambale, ex assessore alle Scuole. Il sindaco di Napoli Rosa Russo Iervolino, che ieri ha incontrato a Roma il leader del Pd Walter Veltroni, ha detto che al momento non ha intenzione di dimettersi, aggiungendo che lavorerà per il rinnovo della giunta comunale. L’indagine coinvolge anche due parlamentari in carica, per i quali non è stata però disposta alcuna misura cautelare. Si tratta di Italo Bocchino, vicepresidente vicario del gruppo Pdl alla Camera, e Renzo Lusetti, deputato del Pd.

Romeo ai giudici: "Sono innocente" Romeo si è professato innocente rispetto le accuse mosse dalla Procura nei suoi confronti e ha chiesto di essere ascoltato di nuovo "per approfondire dei temi". L'imprenditore napoletano, dicono i suoi legali Francesco Carotenuto e Bruno von Arx, "ha risposto a tutte le domande che gli sono state poste". "Abbiamo chiesto in sede di interrogatorio di garanzia - aggiunge Carotenuto - un nuovo colloquio difensivo per approfondire altri temi che il tempo non ci ha dato possibilità di approfondire. Romeo sta molto bene, è un pò provato dalla situazione. La custodia cautelare in carcere l’ha sorpreso perchè ha saputo di questa indagine dai giornali, ma non si aspettava assolutamente questo provvedimento. Si è difeso bene e si è professato innocente. Ha chiarito anche quali erano i rapporti istituzionali con i singoli amministratori che sono indicati nell’ordinanza di custodia cautelare".

Pugliese si autosospende Il vicepresidente della Provincia di Napoli, Antonio Pugliese, in una lettera inviata al presidente Dino Di Palma, ha comunicato la sua decisione di sospendersi dall’incarico con decorrenza immediata. "Le indagini della Procura di Napoli - scrive Pugliese - condotte sull’attività del Comune e della Provincia di Napoli vedono coinvolte la mia persona. Nello spirito di una corretta collaborazione con te e con la Giunta, al fine di tutelare l’Istituzione provinciale, ti comunico la mia volontà di rimettere le deleghe". "La mia decisione - aggiunge - scaturisce dall’esigenza di potermi difendere dalle accuse che mi vengono mosse, anche perchè, a tutt’oggi, non ho ricevuto alcun avviso di garanzia e, nel contempo, di salvaguardare l’onorabilità tua e dei colleghi della giunta".

Iervolino: "No all'azzeramento della giunta" "I nomi e i tempi della nuova giunta? Una cosa alla volta". Così il sindaco di Napoli risponde ai giornalisti che le chiedono notizie sul rimpasto. E a chi le chiede se ci sarà un azzeramento lei risponde: "No, non ci sarà un azzeramento totale". "I tempi - aggiunge il sindaco - dipendono dai nomi, più i nomi dicono che è un incarico pesante faticoso, mal retribuito, che comune e regione non hanno i soldi, e che quindi non sono disponibili, più si allungano i tempi. Però il gruppo comincia a prendere una certa fisionomia. Ci sono alcuni pilastri che devono rimanere. I numeri possono variare a secondo anche di quelle che sono le priorità operative che vogliamo dare". Iervolino - che oggi ha incontrato i Comunisti Italiani - non si sbilancia sulla posizione dell’Italia dei Valori che nella giunta comunale esprime un assessore, Luigi Imperlino, con deleghe al decoro e arredo urbano. "Non ne ho la più pallida idea di cosa succeda. Non lo so - sottolinea il sindaco - Ho visto che Imperlino stamattina è venuto alla riunione con gli assessori però non ho avuto il tempo di chiedergli se era un atto di cortesia o un atto politico".

Il sostegno di Bassolino "Il sindaco di Napoli vada avanti nel segno del rinnovamento", ha detto il governatore della Campania, Antonio Bassolino, raccontando di aver parlato con il sindaco di Napoli che gli ha riferito gli incontri che ha avuto ieri a Roma con Veltroni e i dirigenti di altri partiti della coalizione. "Mi ha detto che la sua volontà è quella di andare avanti verificando le condizioni per poter andare avanti. Per questo ha avuto e sta avendo i colloqui con i responsabili delle forze politiche che fanno parte della maggioranza al Comune". "Gli ho detto che mi sembra la strada giusta. Deve andare avanti verificando se ci sono le condizioni. Penso che la cosa importante è di fare come il sindaco mi ha detto, vale a dire che è sua intenzione fare un forte rinnovamento della Giunta che, sommato al rinnovamento fatto già nei mesi scorsi quando furono nominati cinque assessori nuovi, significa anche una forte discontinuità, un segno forte". Per Bassolino questa è la strada giusta, dunque, "soprattutto - spiega - accompagnando questo rinnovamento ad una ridefinizione e rilancio programmatico degli obiettivi essenziali sui quali muoversi sia in rapporto allo sviluppo che alla guida quotidiana della città. Mi sembra essenziale far ben intendere non solo come si risponde al ’si restà - e il sindaco giustamente risponde di voler restare - ma anche del perchè si resta e per fare che cosa. Motivando bene di fronte alla città per che cosa si porta avanti il cammino".

Cacciari contro la Iervolino Pensare che il sindaco di Napoli Rosa Russo Iervolino e il presidente della Regione Antonio Bassolino possano guidare quel cambiamento di cui la classe dirigente campana ha bisogna è, per il sindaco di Venezia Massimo Cacciari, "pura utopia". Cacciari lo dice durante un collegamento con la trasmissione Porta a Porta che andrà in onda questa sera: "A livello regionale e comunale è evidente che c’è una classe politica che non è più in grado di cambiare alcunché. Ormai è anche troppo tardi perchè se ne vadano. Quando un ciclo politico si chiude, anche se si è ben governato, te ne devi andare.

Pensare che Bassolino e la Iervolino possano gestire un rinnovamento è pura utopia".

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