Scegliere aziende senza debiti e ricordarsi di diversificare

Investire con un’ottica di medio periodo (almeno 3-5 anni), diversificare, farsi aiutare da un esperto e muoversi con gradualità: il buon senso che dovrebbe sempre accompagnare chi investe in Borsa è ancora più prezioso oggi per affrontare una crisi finanziaria mondiale senza precedenti. Fatte salve queste premesse Piazza Affari può però riservare buone occasioni di guadagno per quanti hanno denaro a disposizione.
Se si è pronti a rischiare una parte del proprio patrimonio i fari da seguire, secondo il vicedirettore centrale di Banca Akros, Gianluca Verzelli, sono essenzialmente due: scegliere i gruppi con meno debiti e scommettere sui settori considerati più «difensivi». Come appunto «il mondo dell’alimentare, quello farmaceutico, quello delle utility e dell’energia in genere».
«I prezzi di alcuni titoli di Piazza Affari sono caduti al punto da ritornare sui livelli di 3-4 anni fa, anche se a volte si tratta di società che non presentano problemi di cassa e hanno profitti in crescita», prosegue Verzelli invitando invece a riservare una maggiore prudenza verso il settore industriale. Considerati i prezzi di Borsa, la solidità dei rispettivi bilanci e le conclusioni dell’ufficio studi di Akros, Verzelli indica quindi Atlantia, Recordati, Parmalat, Marr, Autogrill e Bulgari tra i gruppi potenzialmente più interessanti di Piazza Affari.
In ogni caso chi decide di affrontare una Borsa in tempesta deve essere conscio che si sta assumendo un pericolo elevato, giustificabile solo se abbinato a un’ottica di medio periodo: in sostanza se almeno per qualche anno non si ha bisogno del denaro investito. «Secondo me non esiste un portafoglio adatto alla crisi e uno per quando le Borse sono in una situazione di normalità ma solo soluzioni di investimento che possono essere utili sul breve periodo in attesa di riacquistare la tranquillità di guardare in una prospettiva più lunga», prosegue Verzelli.
L’altro grande limite che deve tenere in considerazione l’investitore fai-da-te è il denaro a disposizione.

Centrale resta, infatti, la diversificazione e quindi, con ogni probabilità, per il piccolo risparmiatore è preferibile affidarsi all’esperienza di un gestore oppure acquistare uno o più etf. A quanti invece hanno già puntato sulle azioni negli anni scorsi e ne stanno pagando le conseguenze, il consiglio di Verzelli resta quello di tenere i nervi saldi perché prima o poi le quotazioni si riprenderanno.

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