«Scelgo la linea del silenzio, verrò a ringraziare i liguri»

In Liguria non ha fatto man bassa, ma ha ottenuto qualche migliaio di voti utile alla sua elezione. L’hanno criticata, attaccata da dentro e da fuori il partito. Le hanno dato della «velina» e della «massaggiatrice», ma pare che abbia capito come ci si debba muovere nel panorama, per lei del tutto nuovo, della politica. Licia Ronzulli, 34 anni, è europarlamentare del Popolo della Libertà e da oggi salirà a Bruxelles dove rappresenterà il Nord Ovest (quindi anche la Liguria) e lo fa quasi in silenzio senza clamore e senza neanche replicare a chi, come Susy De Martini, la definisce «una che si chiama come un deodorante». Sempre De Martini, motivando la sua uscita dal Popolo della Libertà ha spiegato che Ronzulli è stato il centro della «complotto» per fare in modo che non venisse eletta. Da lei, in queste settimane, neanche una parola su tutta la vicenda.
Ronzulli, lei è l’anima di un complotto che si è mosso contro De Martini?
«Io non ho ordito complotti contro nessuno. Ero candidata nel Nord Ovest e sono venuta in Liguria perché fa parte del mio collegio. É risaputo che io abbia invitato l’altra candidata in Lombardia ma non è voluta venire»
La ex esponente del Pdl le ha dato della velina, della massaggiatrice e, in ultimo, del deodorante. Non sente il bisogno di replicare?
«Ho scelto la linea del silenzio. Le sue sono accuse inutili e stupide. Credo di essere una persona di buon senso e vado avanti per la mia strada»
È vero che in Liguria il partito ha sostenuto solo lei, tagliando le gambe alla candidata autoctona?
«Questo lo sostiene De Martini. Ho chiesto aiuto ai dirigenti locali del Pdl per fare campagna elettorale in una zona a me sconosciuta. Cercavo appoggio a livello organizzativo e l’ho avuto: sono stata aiutata dal punto di vista logistico per evitare di girare senza sapere dove andare»
Dal suo tour elettorale dalle nostre parti emerge un fatto: dove lei è stata ha raccolto più consensi che altrove.
«È vero. Ho girato a Imperia, Sanremo, Varazze, Genova e qui ho raccolto più preferenze, segno che la mia impostazione di campagna elettorale ha funzionato»
Ci spieghi.
«Avevo bisogno di fare conoscere la mia persona. Ma puntare sugli spot mi sembrava inefficace. Ho preferito un’azione da prima Repubblica: un po’ di manifesti per ricordare che faccia ho e tanti incontri con la gente. Conoscere le persone, stringere delle mani è ciò che mi ha permesso di raccogliere questo successo. La gente si è fidata di me e questo è chiaro anche nel consenso raccolto in Liguria»
Venendo in Liguria si è fatta un’idea dei problemi della nostra regione? Uno le valse anche uno scontro con la sua rivale...
«Ho toccato con mano i problemi viabilistici, quella mattina arrivai ad Imperia con un ritardo mostruoso. Colpa di un incidente. Ma se devo essere sincera ho scarsa conoscenza della vostra realtà, in campagna elettorale ho fatto incontri in cui volevo spiegare alle persone chi ero, che cosa avevo fatto nella vita e perché mi proponevo in politica»
E come farà a metterci una pezza?
«A luglio sarò in Liguria per ringraziare chi mi ha votato e sostenuto. Cercherò in quella sede di farmi un’idea sui problemi che possono interessarmi per la mia attività da europarlamentare»
Insomma, arriviamo al solito ritornello.

Sarà lei la europarlamentare ligure?
«Io farò la europarlamentare pronta a rappresentare tutto il suo collegio. Non esiste il deputato piemontese, lombardo, valdostano o ligure. Rappresenterà tutte le regioni di mia competenza».

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica