Commedia, cabaret, teatro-canzone, musical, danza, magia: punta sull'intrattenimento leggero di qualità la stagione del teatro Olimpico. E ci punta con la consueta apertura verso la scena internazionale (arricchitasi questanno di una fruttuosa collaborazione con Romaeuropa Festival) e laltrettanto assodata «fiducia» in volti televisivi e cinematografici ben noti al grande pubblico. Tra i dodici titoli in scaletta spicca, infatti, la gustosa proposta di una pièce quale Fiore di cactus di Pierre Barillet & Jean-Pierre Gredy, caposaldo della drammaturgia brillante del secolo scorso che, trasporta sul grande schermo in un celebre film con Ingrid Bergman e Walter Matthau, segna adesso lesordio teatrale di Eleonora Giorgi, al fianco di Remo Girone in un personaggio «che - spiega lattrice - somiglia molto alle donne solari, ottimiste, affettuose ma pensanti che ho interpretato al cinema. Ho deciso di accettare questa sfida solo perché credo che il pubblico qui possa riconoscermi per quello che sono sempre stata» (dal 9 dicembre).
Nel filone della commedia di carattere, briosa e parodistica, si posiziona pure il nuovo testo di Diego Ruiz Perché mamma
non ci separi, dove menage di coppia e caparbio mammismo italiota si mescolano allegramente, sdoganando quei vizzi e vezzi del Bel Paese che offrono inesauribile materia comica pure a Max Giusti (impegnato nell'inedito Nuova Repubblica), a Maurizio Battista (il suo show si intitola Cari amici miei) e a Dado, strenuo ammiratore di Giorgio Gaber che in Onesto ma non troppo (spettacolo dapertura) tributa un omaggio al grande cantautore milanese, rivisitandone in modo originale stile e grammatica.
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