Schiaffo del sindacato: «Basta tasse comunali Ora vendete la Galleria»

Schiaffo del sindacato: «Basta tasse comunali Ora vendete la Galleria»

Uniti (almeno) nella constatazione dei fatti, «la situazione è drammatica», le slide illustrate dall’assessore al Bilancio Bruno Tabacci e dal dg Davide Corritore ribadiscono che il buco nei conti del Comune per il 2012 ammonta a 582 milioni di euro, ma per il mantenimento del Patto di stabilità ne vanno recuperati almeno altri trecento. «Da parte del sindaco - mandano a dire i segretari milanesi di Cgil, Cisl e Uil - serve più coraggio nel chiedere al governo la revisione del Patto senza aspettare il 2013, la città dell’Expo non può accontentarsi di coprire i debiti ma investire sullo sviluppo della città e in questa situazione non è possibile. Il Comune di Milano deve alzare la voce». Le strade dei confederali si separano sul recupero fondi. «Nessun aumento dell’Irpef - è categorico Walter Galbusera della Uil - deve restare ferma allo 0,2 con l’esenzione fino a 33.500 euro di reddito. I milanesi si troveranno a pagare a breve l’addizionale, l’Imu sulla prima casa e per chi ce l’ha sulla seconda, l’aumento della Tarsu». Piuttosto che spremere le famiglie sul fisco, «valutiamo senza tabù la dismissione del patrimonio, non escluderei nemmeno la vendita parziale della Galleria» ha rilanciato a Tabacci. Posizioni diverse anche sulla privatizzazione della Sea: anche qui la Uil fa ammette che un’ulteriore vendita del pacchetto azionario (dopo la vendita due mesi fa di un terzo degli scali al fondo F2i) non è da scartare, «se l’incasso è finalizzato non alla spesa corrente ma agli investimenti, come i 300 milioni che il Comune si impegna a spendere per trenta nuovi treni della M1». «Cautela» sulla vendita di Sea e A2a da parte del segretario Cisl Renato Zambelli, resta il «no categorico» di Onorio Rosati della Cgil Milano. Anche se le parole di Tabacci («ci siamo impegnati in buona fede a non scendere sotto il 51% di Sea, ma la situazione dei conti è grave e l’ipotesi per ora resta sul tavolo») lascia pochi dubbi. Sebbene la sinistra radicale in consiglio, in primis il presidente dell’aula Basilio Rizzo, sia pronta a fare le barricate perchè la giunta non tradisca quel patto. Via libera invece alla dismissione di Serravalle.
La Cgil ha chiesto - e ricevuto l’impegno dell’assessore al Lavoro Cristina Tajani ieri al tavolo - sul rifinanziamento del fondo anticrisi da 10 milioni anche per il 2012, metà alle imprese e metà ai lavoratori in difficoltà. Seconda richiesta dei sindacati, la creazione di un fondo per nuove case popolari («la previsione nel Pgt è insufficiente se dobbiamo attendere solo l’investimento dei privati») finanziato con la vendita degli immobili ERp a partire dagli inquilini e a prezzi agevolati. Sull’Irpef, secondo Rosati la richiesta della Uil non potrà essere accettata dal Comune, «iniziamo a salvare l’esenzione per i redditi fino a 33.500 euro». Gli aumenti invece saranno progressivi a seconda del reddito, fino allo 0m8 per gli over cento. Sono incomprimibili «e non ci sono margini» per Rosati le spese per il personale e il contratto di servizio Atm, per cui il Comune non esclude una revisione. Sull’Imu, ferma allo 0,4 per mille l’aliquota sulla prima casa, sarà sulla seconda e soprattutto sugli alloggi sfitti (in questo caso al massimo, 10,7 per mille) che arriverà la mano pesante del Comune, con la benedizione dei sindacati.


Due giorni fa a Roma invece il vicesindaco Maria Grazia Guida e gli assessori di altre grandi città hanno ottenuto dal ministro all’Istruzione Francesco Profumo un primo via libera alla possibilità di assumere a tempo determinato personale per nidi e materne non tenendo conto dei limiti di spesa imposti dal Patto di stabilità. Milano ha bisogno per il 2012-2013 di circa 360 educatrici in più.

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