Schumi sbaglia, Massa vola e centra la pole

nostro inviato a Istanbul
Ormai anche kaiser Schumi scherza su se stesso. Segno che i tempi stanno cambiando, che il ferale annuncio sul futuro del tedesco atteso per Monza potrebbe cambiare l’ordine costituito di questa F1 ingessata e tramortita da 15 anni di dominio quasi a senso unico. Una formula uno ingrata che da una parte deve molto al tedesco e dall’altra gli indica volentieri la porta. Eppure lui è là, in prima fila, col secondo tempo, temporaneamente scudiero del proprio scudiero, Felipe Massa, per la prima volta in pole. Michael scherza e, a chi gli fa notare quanto sorprenda vederlo commettere due errori di fila nella stessa curva, ribatte mascelluto e sorridente: «Si vede che sto perdendo il mio talento». Solo un anno fa avrebbe tirato il muso, ora gioca.
Ma un po’ di carisma se n’è andato, rapito dai mille ragazzini terribili che ormai si trova attorno, davanti, dietro, sopra, sotto, accanto, in squadra e fuori squadra. I Massa in pole, i Vettel che arrivano e fanno faville, i Kubica che sbalordiscono e pensionano definitivamente Villeneuve, i Rosberg che volano, i Kovalainen pronti a entrare al posto di Alonso, e anche e soprattutto Alonso, il campione del mondo ragazzino. Tutta colpa o merito loro se il fenomeno fatica e sbaglia, eppure sembra più agguerrito che mai. «Macchina perfetta, ma per due volte ho sbagliato alla prima curva... Poi ho preferito essere prudente piuttosto che finire la qualifica a mani vuote - ammette il tedesco che elogia lo scudiero -. Forse mi aspettavo di più da me, ma sono felice per Felipe, ha fatto un giro superbo, anche senza errori non sarei stato in grado di fare la pole. È una questione di feeling: qui lui ne aveva di più. Se mi aiuterà? Farà la sua gara, io proverò a passarlo in pista o con la strategia: perché prima devo pensare ad aiutarmi da solo». Un gioco delle parti questo, visto che c’è un mondiale in ballo, ci sono 10 punti da recuperare e anche l’ultimo dei tifosi sa bene che Schumi e la Ferrari non possono far regali alla Renault. La Rossa incassa così la quinta pole dell’anno, dimostra di saper volare, che le gomme sono ventose sull’asfalto e che le ruote posteriori «lenticolari» le danno un qualcosina in più (a scanso di equivoci, i tecnici prima di adottarle hanno chiesto il parere della Fia). Dietro, le due Renault dello spagnolo e di Fisichella e di patron Briatore che, come Schumi, prova a scherzare, ma l’umore è quello che è. Ammette: «In qualifica nulla da fare, le Ferrari sono imbattibili, abbiamo esclusivamente lavorato per la gara ed è per questo che Fernando vi è sembrato ottimista. Ora dobbiamo solo pensare a partire bene, a non fare errori. La strategia ormai è fatta». Quindi allude alle ruote lenticolari della Rossa: «Quando loro fanno qualcosa è perché la Fia glielo consente. Però se le hanno messe vuol dire che gli servono. Sarei curioso di vedere che cosa succederebbe se un simile dispositivo lo montasse qualcun altro. In F1, ormai, i regolamenti si formano sulle opinioni e l’opinione è che quando loro fanno qualcosa, allora va bene tutto». Alonso abbozza e come Briatore confessa che «le Ferrari sul giro singolo sono irraggiungibili ma noi abbiamo pensato solo alla gara e siamo fiduciosi», che «il mass damper se l’abbiamo tenuto un anno e mezzo in auto voleva dire che ci serviva ma che senza non siamo dodicesimi come qualcuno sperava» e che proverà «a passare Schumi al via».

La bocca della verità si chiama però Fisichella: «Il mondiale di Fernando ormai è a rischio, da un paio di Gp le nostre prestazioni sono crollate, qui non c’è storia contro di loro, di vittoria non se ne parla, però sapremo reagire». Però.

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