A sole 24 ore dalla candidatura ufficiale di Gianni Alemanno alla guida della federazione romana di An, quello spirito unitario invocato dallex ministro dellAgricoltura sembra sempre più un miraggio. Ieri sera è filtrato il nome femminile proposto dal Blocco sociale per la poltrona di via Po, che a meno di sorprese dellultimora sarà quello di Sabrina Pampanini, presidente del circolo Passione destra. In mattinata il primo a lanciare il sasso nello stagno del prossimo congresso - che si terrà dal 1 al 3 marzo al Salone delle Fontane dellEur - era stato Francesco Storace: «Non ho intenzione di presentare alcuna candidatura, né maschile, né femminile - ha precisato il senatore -. Se avessi avuto tale velleità avrei partecipato anchio al fantastico mercato delle 40mila tessere, a proposito dei vecchi codici della politica». E il riferimento, ironico, è per il documento «cambiare i codici della politica: verso un nuovo partito partecipativo» presentato lunedì dallattuale commissario. Poi la stoccata: «Attendo di sapere cosa significa unità per Alemanno, cui auguro le migliori fortune per la candidatura alla guida della federazione che sotto la mia direzione arrivò nel 1998 a raccogliere, non sottovoce, oltre il 31 per cento dei consensi in città con meno della metà degli iscritti e lunanimità nel congresso successivo».
Parole che provocano limmediata reazione del deputato Fabio Rampelli: «Spero che Storace partecipi agli eventi congressuali con lantico spirito che la nostra base, premiandolo, gli ha riconosciuto: rispetto per il partito, militanza, capacità di gettare il cuore oltre lostacolo continuando a costruire, con noi, quella destra vincente che Roma merita. Quando sono stato spinto allopposizione interna pur avendo costruito con Storace laffermazione di Moffa alle provinciali e la sua alle successive regionali, ho cercato ugualmente di esercitare quel ruolo senza offendere An e i suoi militanti». Nel pomeriggio nuovo round, con la nota del direttivo del «Blocco sociale» - il movimento che riunisce i circoli di An vicino al consigliere comunale Schiuma, storaciano doc - in cui si definisce «autonoma e al di sopra delle correnti» la scelta di candidare una donna. «Se fosse dettata da Storace - spiegano Katia De Angelis, Roberta Mancia, Patrizia Passerini e la stessa Pampanini - non avremmo difficoltà nel reperire le firme necessarie, visto che dal partito non forniscono neanche gli elenchi degli iscritti dei singoli circoli. Mancando dieci giorni forse sarebbe più corretto rimandare il congresso». «Le procedure di convocazione dei congressi di Roma e provincia - rincarano la dose Carmelo Briguglio e Alberto Arrighi, anchessi legati a Storace - non rispettano i più elementari requisiti di regolarità e trasparenza. Se continua così non ci resterà che chiedere lintervento di osservatori internazionali della democrazia interna di An
».
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