Scintille sui nomadi in città

«Ciascuno deve essere libero di esprimere le proprie posizioni e per questo prima di vietare una manifestazione pensiamoci bene perché rischiamo solo di tappare la bocca a chi dissente». Lo ha detto Giacomo Gatti, consigliere comunale Pdl, durante la seduta fiume dello scorso martedì sera quando il parlamentino di Spezia ha discusso di «Basta Zingari alla Spezia», gruppo di discussione Facebook, aperto nei giorni scorsi e che nel giro di una manciata di ore ha raggiunto e superato quota 3.500 iscritti fissando per la serata del 4 dicembre una manifestazione in piazza Europa nel cuore della città del levante ligure. «Noi condanniamo le espressioni violente presenti sul forum - ha aggiunto Gatti - ma quel gruppo di discussione è indice di qualche cosa che non va e rappresenta il sintomo di una politica sbagliata». E in aula è stata battaglia con un dibattito di cinque ore aperto con la condanna del forum da parte del sindaco Massimo Federici e chiusa solo alle tre di notte con l'approvazione da parte della maggioranza di centro sinistra di un ordine del giorno in cui si chiede di mettere il sigillo al forum vietando la manifestazione di piazza Europa.
Forte il dissenso della minoranza che si è vista bocciare un proprio documento in cui sollecitava l'amministrazione a dare risposte concrete al malessere degli spezzini riguardo la presenza di nomadi sul proprio territorio. Pdl e Lega inoltre hanno paventato il tentativo di censurare un legittimo diritto di manifestare. «Tutti noi dobbiamo combattere le espressioni di violenza ma non le persone che in termini civili esprimono un disagio», ha detto Giancarlo Di Vizia, Lega Nord, mentre Fabio Cenerini, Pdl ha sottolineato la necessità di prendere in esame un malessere che non si può buttare nel cestino.
Insomma alla Spezia è scontro sulla questione immigrati e sicurezza.

A far scattare l'allarme è stata l'escalation partita con l'aggressione da parte di una banda di romeni ai danni di Paolo La Valle, vogatore del palio del golfo assalito nei pressi del cimitero cittadino. Fatto a cui sono seguiti altri episodi che hanno avuto per protagonisti extracomunitari e immigrati che hanno portata la questura locale a effettuare anche una mappatura dei «siti» a rischio.

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