Doveva essere il giorno dei lavoratori in piazza, dello sciopero generale della Cgil contro la politica economica del governo e delle loro rivendicazioni. E invece ciò che resta di questo 6 maggio a Genova è il ricordo degli scontri tra manifestanti e forze dellordine, con il corteo non autorizzato degli studenti e dei centri sociali che ha paralizzato la città per ore. E un bilancio a metà pomeriggio che parla di una ventina di feriti, tredici dimostranti tra cui anche minorenni e dieci poliziotti. Il venerdì di «passione» inizia poco prima delle dieci del mattino con i due cortei del sindacato, uno che parte dalla stazione marittima con i lavoratori della cantieristica e il secondo dalla stazione Brignole con giovani e precari. Mentre in piazza Caricamento si radunano i ragazzi dellUnione Studenti di Genova, anarchici e centri sociali. Saranno due, trecento non di più: universitari ma anche studenti giovanissimi del liceo e persino delle scuole medie. Piccoli «compagni» con la spilletta del popolo viola attaccata sul petto e unidea fumosa delle motivazioni di questa protesta.
Va bene tutto: la Gelmini, la sua riforma che è una iattura per il futuro delluniversità, gli operai della Fiat, ops no, quelli della Fiom e sì anche lo sciopero generale dei lavoratori. Limportante è esserci. Poi ci sono quelli più grandi: prendono un pennello bianco e disegnano per terra il simbolo delloccupazione, mentre la musica continua a pompare dalle casse che hanno montato sui furgoni (...)- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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