Lo scivolone al Senato e la crisi sulle prime pagine di tutto il mondo

Anche i giornali progressisti criticano Prodi «fragile in politica estera»

da Roma

Il governo Prodi è «all’aria». L’esecutivo italiano presenta «fragilità in politica estera». El Mundo dalla Spagna e Le Monde dalla Francia, ma anche tanti altri quotidiani europei e mondiali, fino a quelli della lontana Argentina, hanno commentato con toni anche enfatici la caduta dell’Unione ieri al Senato. L’agenzia inglese Reuters ha esordito con un flash urgente, mentre persino i giornali europei storicamente di sinistra non avevano fatto sconti al governo amico di Romano Prodi, anche prima delle sue dimissioni arrivate in serata. «Il Parlamento italiano boccia la politica estera e pone il governo sull’orlo delle dimissioni», titolava, in gran risalto tra le prime notizie della homepage del sito, lo spagnolo El Pais. Ma poi, con le dimissioni, la notizia è diventata addirittura l’apertura della prima pagina on-line.
A proposito dell’intervento di D’Alema, il foglio della sinistra progressista spagnola osserva che «le parole del ministro non nascondono che la presenza in Afghanistan inizia a essere tanto scomoda come la missione recentemente conclusa in Irak». I problemi restano nonostante le dimissioni.
«Il risultato - valuta Le Monde - mostra la fragilità sulla politica estera, contestata dalla sinistra radicale (Comunisti e Verdi)».
Anche il tedesco Suddeutsche Zeitung inseriva ieri la notizia in prima pagina titolando: «La sconfitta del governo Prodi». «La sconfitta al Senato apre la crisi del governo Prodi», scriveva l’inglese The Guardian prima delle dimissioni del premier italiano. Ha un taglio critico persino l’articolo del sito Internet della tv araba Al Jazeera, che parla di «un governo fragile, che va dai cattolici ai comunisti», e che è spesso riuscito ad andare avanti nonostante le divisioni «con i voti di fiducia». Con il passare delle ore le dimissioni di Prodi hanno addirittura spazzato via dalle aperture dei siti il ririto delle truppe britanniche dall’Irak. E anche il quotidiano francese (di sinistra) Libération ha «aperto» la sua pagina su Internet con la rinuncia del premier italiano.
La notizia è stata presentata con grande risalto sul web anche nelle Americhe.


Il New York Times ha dedicato la foto del giorno del sito all’aula del Senato italiano, e in particolare all’esultanza dei senatori della Casa delle libertà che ridono, applaudono, o sollevano le braccia. Il titolo più efficace è quello del portale d’informazione sul Sudamerica Infobae: «Con il Vaticano e il Senato contro, Romano Prodi ha dovuto presentare la sua rinuncia».

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