Antonella Aldrighetti
Parte il piano tagli e il Policlinico Umberto I, anche sul riordino ospedaliero, è foriero di novità se non addirittura antesignano nella riorganizzazione dellofferta sanitaria. Già, tantè che non viene escluso, nel piano del nosocomio universitario, neppure il taglio dei posti letto in alcuni reparti di particolare complessità. Ecco infatti che in quattro e quattrotto, come testimonia la circolare 576, viene trasformato il reparto di degenza ordinaria di Radioterapia oncologica in day hospital. Vale a dire che quei pazienti già debilitati dalla terapia antitumorale non potranno più avvalersi del «lettino» ma ingegnarsi per tornare al proprio domicilio. Mentre il personale che presta servizio in quel settore verrà spostato altrove e per la sistemazione dellintera radioterapia si dovrà aspettare oltre. Quanto appena raccontato è un succoso esempio, tra quelli cruciali che continuano a tenere banco tra gli eletti della Pisana: il battibecco che, tra maggioranza e opposizione, si andrà a quietare quando il governatore Piero Marrazzo renderà pubblico il famigerato «piano Clini» sulla riorganizzazione della rete ospedaliera che dovrebbe consistere nel taglio di 5.000 posti letto. Uno dei nodi da sciogliere in merito alla falcidia dei posti letto negli ospedali se lo pone il segretario regionale della Fials Confsal, Gianni Romano, che punta lindice sul futuro del personale sanitario in servizio nelle strutture dove lofferta delle degenze verrà stornata perché «parlare di un taglio di 3.000 posti letto solo a Roma significa chiudere interi reparti in nosocomi deccellenza come il San Camillo, San Filippo, SantEugenio, Cto, San Giovanni, Pertini; infatti - sostiene il sindacalista - se si sommano i posti letto di questi poli ospedalieri risultano di poco superiori a 3.000. Mentre, per limpatto sullassistenza nelle province del Lazio, con un taglio di 2.000 posti letto a Frosinone, Latina, Rieti e Viterbo, i cittadini rimarranno con meno di un migliaio di posti letto». Un quadro imbarazzante che fa invocare al sindacato autonomo una convocazione straordinaria dal governatore Marrazzo per ottenere quei chiarimenti necessari. Dal fronte politico invece lopposizione regionale chiede, allistituzione territoriale, razionalità: lo fa per bocca del capogruppo di Forza Italia Raffaele DAmbrosio che specifica quanto vi sia bisogno di razionalità negli interventi e soprattutto per quelli che riguardano la spesa sanitaria perché «se si parla dei tagli di posti letto emergono grossi problemi sullorganico impegnato proprio su quei posti letto. Punti nodali che non può risolvere da sola lAgenzia di sanità pubblica anche nel rispetto dello statuto e del regolamento che non corrispondono alle normative vigenti». Per il vicepresidente del Consiglio regionale Bruno Prestagiovanni invece «non cè bisogno di essere profeti di sventura per capire che la sanità del Lazio sta andando alla deriva. Le dichiarazioni che provengono da più partiti della maggioranza dimostrano che non vi è un filo conduttore sulla programmazione sanitaria.
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.