Uno schianto, «come una bomba» hanno poi detto i testimoni, poi schegge, fumo, grida. Ha fatto molta paura, ma per fortuna danni limitati, il frontale tra un Sirio, lultimo mezzo entrato in servizio, e un vecchio tram a due carrelli. Ventitré infatti i feriti ma nessuno grave: 9 in codice giallo e 14 in verde, i livelli più bassi di allarme. Ancora incerte le cause dellimpatto anche se, poiché non sono stati trovati guasti, tutto lascia pensare allerrore umano.
Lo scontro alle 9.20 allincrocio tra viale Bligny e via Ripamonti, già interessato da altri tre scontri. Da piazza XXIV Maggio sta arrivando un tram della linea 9, un Sirio da cinque elementi, dalla direzione opposta un piccolo mezzo della 29. Entrambi debbono proseguire, ma improvvisamente il 9 sterza a sinistra tagliando la strada al «due carrelli». Limpatto è terrificante, qualcuno lo descrivere simile a una bomba. Il cristallo del «cinque elementi» va in frantumi, le lamiere del 29 si accartocciano come di latta, entrambi deragliano e le ruote stridendo sul pavé fanno schizzare schegge a mitraglia, senza che per fortuna nessun passante rimanga ferito. Mentre, nel contraccolpo, i viaggiatori vengono scaraventati a terra.
E a quel punto scoppia il panico. Mentre tra i due mezzi si alza una nuvola di fumo, i passeggeri intontiti, per le botte rimediate cadendo, e spaventati, cercano di uscire picchiando con le mani contro le porte e i finestrini nel disperato tentativo di uscire.
Dopo pochi minuti la zona è già piena di lampeggianti dei mezzi di soccorso. I feriti vengono fatti scendere, qualcuno medicato sul posto, altri caricati in ambulanza e spediti al Policlinico, al Santa Rita e al Fatebenefratelli. Ventitré in tutto, 9 in «giallo» e 14 in «verde», la maggior parte già dimessi in giornata. Tra loro anche i due autisti: Mario M., 34 anni, in servizio da 11 anni, alla guida del Sirio, e Rosario N., 36 anni, in Atm dal 2002.
Nel frattempo partivano anche gli accertamenti tecnici da parte dellAzienda per capire cosa non abbia funzionato: «Le cause dellurto possono essere attribuite al malfunzionamento dello scambio o a un errore umano» spiega Roberto Massetti, direttore Atm. Anche se tutto farebbe propendere più per la seconda ipotesi. In quel punto cè infatti una sorta di triplo sistema di sicurezza: quello «a vista» con segnale luminoso sul quadro del conducente che, manovrando un «joystick» apre e chiude lo scambio, mosso da un motorino telecomandato. Poi un secondo segnale luminoso esterno o «lanterna» che indica la direzione che sta prendendo il mezzo.
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