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Scoppia la rivolta contro Vauro "Ha offeso il Papa ad Annozero"

Un sito cattolico ha denunciato, oltre all'autore, anche Santoro e Garimberti. SONDAGGIO Vauro ha superato il limite? VOTA

Scoppia la rivolta contro Vauro  "Ha offeso il Papa ad Annozero"

Roma - Annozero torna nell'occhio del ciclone. E non per aver attaccato Berlusconi. A infuriarsi contro Santoro stavolta è la Chiesa. Il motivo? Una vignetta di Vauro assai irriverente. Si dirà: ma è solo satira, nulla di grave. Può essere, però nella vignetta incriminata l'accostamento fra Benedetto XVI e la pedofilia era diretto (il pontefice parlando di Berlusconi dice: "Se a lui piacciono tanto le minorenni, può sempre farsi prete"). Una battuta che ha creato non pochi imbarazzi. E reazioni sdegnate. La prima a infuriarsi è stata la sottosegretaria Daniela Santanchè, che ha lasciato lo studio di Annozero. Poi è arrivato un duro editoriale di Avvenire: "Non si possono infangare i preti". Infine la denuncia per offese a un capo dello Stato estero.

Denunciati vauro, Santoro e Garimberti Il sito cattolico Pontifex Roma ha denunciato Vauro, Santoro e il presidente della Rai Paolo Garimberti. L'ipotesi di reato è "offesa a capo di stato estero". La denuncia è stata presentata alla questura di Bari.

L'affondo di Avvenire "Alla Rai, finalmente, stavolta qualcuno s’è indignato. Spero solo che adesso Vauro e Santoro e qualcun altro che non sto a ricordare non facciano, loro, le vittime. E che in Italia ci sia più di qualcuno che comincia a farsi avanti e, senza ridere, dice chiaro e tondo che non si può continuare a infangare impunemente quegli onesti cittadini dell’Italia e del mondo che sono i preti". Lo scrive don Maurizio Patriciello nell’editoriale che firma sul quotidiano cattolico Avvenire, dedicato alle vignette di Vauro trasmesse giovedì sera, "che dovrebbero far ridere tutti e invece, spesso, mortificano e uccidono nell’animo tanti innocenti. Ma non si deve dire. È politicamente scorretto".

Satira e calunnia Oggi, denuncia il sacerdote, "è la satira il nuovo idolo davanti al quale inchinarsi. La satira, cioè il diritto dato ad alcuni di dire, offendere, infangare, calunniare gli altri senza correre rischi di alcun genere". Nello studio di Annozero molti "compreso Michele Santoro, ridono. Che cosa ci sia da ridere - confida don Patriciello - non riesco a capirlo. Ma loro sono fatti così, e ridono. Ridono di un dramma atroce e di innocenti violentati. Ridono di me e dei miei confratelli sparsi per il mondo impegnati a portare la croce con chi da solo non ce la fa. Ridono sapendo che tanta gente davanti alla televisione in quel momento si sente offesa in ciò che ha di più caro e soffre. Soffre per il Santo Padre offeso e perchè la menzogna, che non vuol morire, ancora riesce a trionfare. Per bastonare Berlusconi - conclude l’editoriale - si fa ricorso alla calunnia. E gli altri ridono. Vado a letto deluso e amareggiato, sempre più convinto che con la calunnia e la menzogna, decrepite come la befana o come le invenzioni di qualche battutista e di qualche sussiegoso giornalista-presentatore televisivo, non si potrà mai costruire niente di nuovo e stabile".

Nell'occhio del ciclone Non è la prima volta che il vignettista toscano, con le sue trovate, finisce al centro delle polemiche. Tra le più clamorose quelle sul terremoto in Abruzzo e sui soldati italiani morti in Afghanistan. Ora è il Papa a finire nel mirino. Ma si può arrivare a dire, scherzando, che i preti sono tutti pedofili ? Una recente sentenza della Cassazione ha provato a dare una precisa definizione di satira: "È quella manifestazione di pensiero talora di altissimo livello che nei tempi si è addossata il compito di castigare ridendo mores, ovvero di indicare alla pubblica opinione aspetti criticabili o esecrabili di persone, al fine di ottenere, mediante il riso suscitato, un esito finale di carattere etico, correttivo cioè verso il bene" (Prima sezione penale della Corte di Cassazione, sentenza n. 9246/2006).

Vauro forse potrebbe limitarsi al vecchio adagio: Scherza coi fanti ma lascia stare i santi.

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