Scrutatori, il Comune richiama i medici

BOOM In più di 2.100 hanno rinunciato per motivi di salute, mandando in tilt il sistema. Pillitteri: «Serve più rigore»

Per evitare un’emergenza bis, il Comune sta precettando fin da ora tra i propri dipendenti un elenco di scrutatori di riserva, per non arrivare all’appuntamento del 21-22 giugno con i seggi scoperti. Ma l’assessore ai Servizi civici Stefano Pillitteri ha già allertato l’Ordine provinciale dei medici: «Più attenzione nel rilascio dei certificati di salute». Nello scorso weekend elettorale, Palazzo Marino ha dovuto fare i conti con un boom mai visto di rinunce da parte degli scrutatori, da rimpiazzare all’ultimo minuto. Si sono tirati indietro in 2.140 su 5.100, il 42 per cento del totale. Trecento sono stati sostituiti dai presidenti di seggio, 49 oltretutto i presidenti cambiati la mattina di sabato (il 4%) oltre ai 772 dalla Corte d’Appello (il 59% del totale). Contando che in media le defezioni si aggiravano intorno ai 1.200-1.300 scrutatori, solo richiamando in servizio circa 500 dipendenti comunali è stato possibile risolvere in extremis l’emergenza. E dato che quasi tutti i 2.140 hanno giustificato l’assenza presentando un certificato medico, l’assessore chiede più rigore. Lo ha fatto incontrando giorni fa alcuni rappresentanti dell’Ordine dei medici, e i suoi funzionari hanno inviato anche una e-mail formale al vicepresidente Roberto Carlo Rossi per riferire nel dettaglio i numeri della situazione, risolta «precettando personale» interno. L’Ordine ha preso nota della segnalazione e si è fatto carico «vista l’entità del fenomeno» di segnalarla ai propri iscritti.
L’assessore ribadisce: «Ci vuole più attenzione da parte dei medici. In vista del ballottaggio stiamo già cercando di reperire un elenco nutrito di volontari da mettere in campo in caso di defezioni». Ai 2.100 certificati di salute in due giorni crede poco, piuttosto motiverebbe tante rinunce con «la voglia di farsi un weekend di sole fuori Milano, e forse anche in un periodo di crisi, per molti non vale la pena lavorare tre giorni ai seggi per un compenso di circa 150 euro».

Il Comune ha pochi strumenti per prevenire le defezioni, non può ad esempio cancellare d’ufficio chi si è iscritto agli elenchi degli scrutatori magari dieci o vent’anni fa. Pillitteri anticipa infine che anche il 21 giugno l’anagrafe di via Larga resterà aperta per chi ha bisogno di rifare la carta d’identità per recarsi a votare, ma questa volta fornirà anche tutti gli altri servizi.

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