Scuola allagata, i vandali confessano

Si tratta di quattro minorenni, tutti di buona famiglia. Avrebbero agito «solo per fare qualcosa di speciale»

Michele Perla

È durato appena 24 ore il momento di gloria per i quattro teppisti che, giovedì, hanno allagato e devastato una scuola media di Rho. I carabinieri li hanno infatti individuati a tempo di record, indagando fra gli studenti, raccogliendo le confidenze dei loro compagni con i quali si erano vantati della stupida bravata. Gli autori dello scempio che ha avuto come oggetto la media “Manzoni” di via Tevere, sono quattro studenti (tre frequentanti la stessa scuola), due quattordicenni che verranno perseguiti penalmente, mentre gli altri , non imputabili perché tredicenni, la faranno franca con la giustizia. Tutti però peseranno sulle finanze di mamma e papà: le rispettive famiglie saranno infatti costrette a ripagare i danni provocati dai loro «bravi ragazzi».
«Lo hanno fatto senza un particolare motivo – hanno spiegato gli investigatori, descrivendo il profilo dei quattro adolescenti, per altro figli di famiglie per bene - ; volevano dimostrare di essere capaci di fare qualcosa al di fuori del normale».
Giovedì pomeriggio verso le 17, dopo aver spaccato una finestra al piano terreno, i quattro sono entrati nell’istituto scolastico e hanno aperto i bocchettoni del sistema antincendio, allagando i locali. Poi hanno svuotato nei corridoi e nelle aule il contenuto degli estintori e hanno strappato i registri di classe, spaccato mobili e attrezzature elettroniche. L’edificio, rimasto inagibile, tornerà a ospitare gli studenti lunedì. Protezione civile, vigili del fuoco e carabinieri sono rimasti impegnati sino tarda notte per limitare i danni non ancora quantificati. Nel frattempo le indagini hanno portato a individuare i colpevoli.

Convocati in caserma insieme ai genitori, i quattro teppisti hanno ammesso le proprie responsabilità davanti ai militari, che hanno faticato a contenere l’ira dei papà intenzionati a punire seduta stante i figli vandali.

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