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Scuola, governo ko alla Camera: la riforma slitta Studenti occupano Colosseo, Torre di Pisa, Mole

Maggioranza ancora sotto alla Camera. La Gelmini: "Se viene stravolto ritiro il ddl". Blitz al Colosseo che viene occupato. Scontri a Firenze. A Pisa occupata la Torre pendente (video), a Torino la Mole. Anche i finiani si arrampicano sui muri. Ma gli studenti pro riforma: "Non potete bloccare le lezioni"

Scuola, governo ko alla Camera: la riforma slitta 
Studenti occupano Colosseo, Torre di Pisa, Mole

Roma - Gli studenti tornano in piazza. Dopo gli scontri di ieri davanti a Palazzo Madama, la protesta invade la Capitale spostandosi prima davanti a Montecitorio, poi nel Colossro. "La saldatura tra baroni e una parte degli studenti è l'elemento più anomalo della protesta", ha sottolineato il ministro dell'Istruzione, Maria Stella Gelmini, secondo la quale a non volere il cambiamento sono coloro che "hanno posizioni consolidate dentro l'università e quindi non vedono di buon occhio una legge che introduce la trasparenza nei concorsi e che si batte per eliminare parentopoli". Le occupazioni, però, si estendono in tutto il Paese: a Pisa presa in ostaggio la Torre pendente, mentre a Torino tocca alla Mole Antonelliana.

Da Montecitorio al Colosseo Seconda giornata di contestazione al ddl Gelmini con un sit in non autorizzato in piazza Montecitorio. Per evitare il ripetersi degli scontri di ieri fuori palazzo Madama, le forze dell’ordine hanno rinforzato i presidi nei pressi della Camera. Mobilitazione studentesca che continua nei vari atenei italiani. "Decideremo volta per volta - hanno spiegato i ragazzi - quali saranno le nostre azioni di protesta". Nel primo pomeriggio, poi, diverse decine di studenti sono entrati all’interno del Colosseo scavalcando i tornelli. La frangia del corteo che si è distaccata dalla manifestazione contro i tagli alla istruzione, si è arrampicata sugli anelli del Colosseo occupandoli per circa mezz'ora. Seppur concitata la protesta non ha creato particolari scontri o tensioni con le forze dell’ordine che non sono interventi per bloccare l’avanzata dei giovani.

Presidio dei collettivi contro la Santanchè Un centinaio di giovani dei collettivi di sinistra nanno presidiato il padiglione del Polo di Scienze Sociali. Nel mirino il sottosegretario Daniela Santanché invitata al dibattito su Comunitari (ex)tra comunitari - Padroni a casa nostra...? organizzato dagli Studenti per le libertà. Le minacce e gli slogan "Università pubblica" e "Vendesi" non hanno certo scoraggiato il sottosegretario alla presidenza del Consiglio che ha fatto il suo ingresso tra gli applausi dei presenti. Diverse cariche di alleggerimento della polizia davanti al padiglione D15 ha causato un ferito tra gli studenti che hanno urlando "Vergogna, vergogna" verso la polizia. Sono 5 o 6 i giovani contusi. Solo uno di loro, però, che sarebbe stato colpito al volto, si è recato al pronto soccorso dell’ospedale di Careggi. Un contuso lieve anche tra gli agenti durante il lancio di uova fatto dai manifestanti contro il cordone di forze dell’ordine che impediva l’accesso al padiglione dove si svolgeva il dibattito.

Occupazioni in tutta Italia Alcune decine di studenti universitari si sono staccati da un corteo di circa 2mila persone e di corsa sono entrati all’interno della Torre Pendente in piazza dei Miracoli. All’esterno centinaia di loro hanno formato un cordone umano per impedire l’accesso ai turisti. Gli studenti hanno già raggiunto l’ultimo anello e si stanno affacciando dalla balaustra. Nella piazza centinaia di turisti, molti dei quali stranieri, stanno seguendo la protesta immortalando la manifestazione con macchine fotografiche e telefonini. Stessa scena anche a Torino dove gli studenti hanno occupato la Mole Antonelliana. Entrati nell’atrio della Mole, sede del museo nazionale del cinema, i giovani hanno affisso striscioni scandendo slogan e battendo su pentole e tamburi.

Scarcerati i due arrestati a Roma Mario Caracciolo e Daniele D’Antuomo, i due giovani arrestati ieri nel corso degli scontri avvenuti davanti al palazzo del Senato, sono stati rimessi in libertà su decisione del giudice monocratico del Tribunale di Roma. Queta mattina per i due ragazzi è stato convalidato l’arresto e disposto il rinvio del processo al 16 dicembre prossimo. Le accuse contestate sono quelle di resistenza, violenza e lesioni a pubblico ufficiale.

La procura di Roma, con il pm Giancarlo Amato, aveva chiesto la custodia cautelare in carcere.

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