«La scuola islamica va chiusa»

«Nessuno ha interesse a fare della scuola islamica di via Quaranta un caso di ordine pubblico. Meno di tutti il Comune». Il sindaco di Milano Gabriele Albertini rispedisce al mittente le accuse di chi, nel centrosinistra, è partito subito all’attacco sulla chiusura dell’istituto. «Procederemo col dialogo e la fermezza - assicura -. Ma che la scuola vada chiusa siamo stati i primi a dirlo. Nessun espediente o raggiro è ammissibile. Ai genitori che ne hanno fatto richiesta vogliamo dare, come è giusto, un’alternativa, oltre alla via maestra della scuola pubblica: quella parificata, una scuola italiana, ordinata secondo le leggi dello Stato».


Ieri da via Quaranta sono arrivati segnali di distensione: l’inizio delle lezioni è rimandato, e oggi il presidente della scuola Aly Sharif invierà lettere a «Diocesi, Provincia, Comune, Ufficio scolastico regionale e prefettura: chiediamo un incontro per illustrare la reale situazione e avere il sostegno per individuare soluzioni almeno transitorie». Il presidente della Provincia Penati rimarca che «quell’esperienza scolastica non poteva piacerci, bisognava dargli un taglio». E continua lo scontro interno all’Unione.

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