Scuola, la romana Pisacane da record: solo sei alunni italiani su 180

La storica scuola primaria della Capitale nel quartiere multietnico di Tor Pignattara avrà il 97% di studenti stranieri. Pochi mesi fa la preside voleva cambiarne il nome e intitolarla al pedagogista giapponese Tsunesaburo Makiguchi

Solo il 3%. Gli alunni italiani della storica scuola primaria Pisacane di Roma (alla quale la preside, qualche mese fa, voleva cambiare nome in Tsunesaburo Makiguchi, pedagogista giapponese) saranno solo 6 su 180. La scuola. situata nel quartiere multietnico di Tor Pignattara, si appresta così a iniziare il nuovo anno scolastico detenendo un record probabilmente di portata non solo nazionale: quasi il 97% degli iscritti distribuiti nei cinque anni di corso risultano di nazionalità stranieri. In base a quanto risulta dagli elenchi ufficiali dell'istituto, in seconda, terza e quarta elementare ci saranno classi composte solo da alunni stranieri.
Rispetto allo scorso anno, quando gli iscritti stranieri rappresentavano l'85% del totale, lo squilibrio si è ulteriormente acuito: la tendenza si dovrebbe al fatto che le famiglie di bambini italiani, con in testa quelle iscritte al comitato «Mamme per l'integrazione», preferiscono iscrivere i propri figli i istituti dove non vi è pericolo che si sfori il tetto massimo del 30%. Dopo l'interessamento dello scorso anno per la situazione della Pisacana, dal Miur non è giunta alcuna introduzione di «tetti massimi»: la segreteria didattica dell'istituto ha solo la facoltà di dare indicazioni o consigli alle famiglie, ma non può rifiutare iscrizioni.
«La mancanza di alunni italiani è quindi una conseguenza - ha detto Flora Arcangeli, rappresentante dei genitori italiani - sia del fatto che sino all'anno scorso ai genitori dei bambini che tornavano a scuola dopo un viaggio nel loro paese d'origine non venivano chiesti i certificati, sia perché - ha concluso Arcangeli - i bambini erano carenti soprattutto nella grammatica italiana».
L'exploit di alunni stranieri iscritti alla Pisacane di Roma potrebbe rilanciare la polemica sull'eccessivo numero di stranieri sui banchi italiani: se la stima nazionale di presenza di alunni non italiani è inferiore al 10% (con un incremento di 50mila l'anno sforeranno comunque il milione entro il 2012) esistono alcune realtà scolastiche, soprattutto zone del Centro-Nord, dove la percentuale supera abbondantemente il 20-30%.


Alla luce di questi fatti, il deputato Fabio Rampelli (Pdl) ha chiesto al «ministro Gelmini di diramare in tempi rapidi una circolare ministeriale per l*introduzione del tetto massimo del 30 per cento di bambini stranieri in applicazione della risoluzione approvata dalla Commissione scuola».

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