Cè un insegnante che mette gli alunni in riga meglio di chiunque altro. Lo fa con tranquillità, senza alzare la voce, sedando ogni accenno di rissa tra compagni e aumentando vertiginosamente il livello di attenzione della classe. Il maestro prodigio si chiama Oscar, ha la pelle nera e due occhi grandi ed espressivi. Ma, più di ogni altra cosa, è un cane, razza labrador. I suoi «colleghi» umani spendono parole di elogio nei suoi confronti: «Quando i ragazzi entrano in classe sono spesso agitati e aggressivi fra di loro, ma appena vedono Oscar si calmano e in questo modo le lezioni scorrono molto più lisce». Oscar è presente ogni giorno nel Cantell Maths and Computing College di Southampton e, secondo i dirigenti scolastici, grazie a lui gli episodi di bullismo sono quasi dimezzati. Oscar è stato infatti assunto proprio per domare gli alunni più incontenibili e indisciplinati. Il tutto rientra in una versione particolare di pet therapy (la terapia fatta con lausilio di animali), il cui programma prevede che gli alunni svolgano la lezione a stretto contatto con il Labrador, pronto a controllare i più scalmanati. «A volte ci sono studenti arrabbiati, Oscar si avvicina loro e li calma - commenta il coordinatore del progetto, Des Anderson - più che un approccio punitivo abbiamo un approccio di riparazione che tende a portare gli studenti a riconoscere i propri comportamenti errati». Un approccio che, visti i risultati, sembra dare buoni frutti e che sta facendo scuola. La pratica, spiega Marco Melosi, vicepresidente dellAssociazione nazionale medici veterinari italiani viene utilizzata anche in alcune scuole italiane, soprattuto per piccoli alunni autistici. «In una classe elementare o media lanimale può fungere da catalizzatore dellattenzione dei ragazzi, aiutandoli a modulare il comportamento». Già nel 2008, nelle prime classi della scuola media «Ada Negri» di Bolzano è iniziato un progetto sperimentale simile di prevenzione al bullismo. I ragazzi fanno lezione con i cani, sperimentano le proprie emozioni e rafforzando lautoconsapevolezza nella relazione con gli altri: tutte competenze contrapposte agli atteggiamenti dei bulli. La storia di Oscar potrebbe incentivare lo sviluppo della pratica anche da noi, considerando gli ampi consensi che riscuote. Per Ilaria Boero, istruttrice cinofila specializzata nella preparazione dei cani, si tratta di unottima soluzione perché «il cane in questi casi può fungere da perfetto mediatore dei conflitti». Tra le caratteristiche che deve possedere un buon «maestro» ci devono essere la pazienza, la pacatezza, un saldo temperamento e la capacità di sopportare alti livelli di stress. Sul tipo di razza da utilizzare per questi esperimenti non cè una indicazione precisa. Secondo la Boero le razze più indicate sono tutti i retriever (Golden, Labrador, Flat Coated) e alcuni molossoidi come il Bovaro del Bernese o cani da pastore. Diversa lopinione di Igor Facco, presidente dellassociazione U-dog (www.u-dog.org), secondo il quale «si può usare qualunque cane, anche il meticcio meno bello, limportante è che abbia delle caratteristiche attitudinali precise, come laffabilità e il temperamento». E poi, aggiunge Facco, «con i bambini più piccoli sarebbe meglio utilizzare cani di taglia piccola».
Insomma, dopo i cani per i non vedenti, quelli usati per le operazioni di soccorso o investigative, quelli per i non udenti, quelli che aiutano i bambini a leggere a voce alta, nel novero delle infinite capacità del fedele amico delluomo si aggiunge anche quella di prevenire il bullismo. Roba da Oscar, in tutti i sensi.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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