(...) Le fa eco Mariolina Moioli, assessore ai Servizi Sociali: «Il Comune di Milano ha un importante piano di integrazione, ma nella legalità. Nei campi attrezzati entra solo chi è regolare e incensurato». «Labusivismo purtroppo - aggiunge Moioli - è una condizione non solo di sopraffazione ma anche di rischi e pericoli». Il messaggio dunque è chiaro: mettersi di traverso agli sgomberi equivale a rischiare un morto ogni notte. Per questo il Comune continuerà nella propria politica di contrasto agli insediamenti abusivi, con sgomberi e allontanamenti, affiancata dallalleggerimento delle presenze nei campi regolari.
Insomma appare evidente che queste baracche sono delle trappole mortali: assemblate con legno e cartone, ardono come scatole di fiammiferi alla prima scintilla. I morti in questi anni non sono mancati, soprattutto tra disperati che per scaldarsi ricorrono spesso a stufette improvvisate, ma anche ad abbondanti bevute. Ma è la prima volta che la vittima è un minorenne. Per questo tutti ora ripetono lo stesso ritornello: «Basta baracche». Lo dicono Carlo Fidanza, Romano La Russa e Marco Osnato del Pdl: «La tragedia di questa notte è lennesima dimostrazione che, alla faccia del buonismo della sinistra, lunica via percorribile è quella degli sgomberi. Quando un campo abusivo viene sgomberato, non solo non si può verificare alcun incendio ma i bambini possono trovare ospitalità nei centri accoglienza». Identiche le reazioni degli assessori leghisti in Provincia, Stefano Bolognini, e Davide Boni, in Regione.
«Il dramma di questa notte è anche il risultato della totale insensibilità politica e umana di una classe politica che preferisce affrontare la questione dei rom dal punto di vista della sicurezza più che dellintegrazione, con un eccessivo ricorso a misure repressive come la sorveglianza poliziesca e gli sgomberi» tuona invece Vittorio Agnoletto che propone case per tutti. Stessa linea anche per i consiglieri comunali Marco Granelli e Davide Gentili che invitano a trovare una soluzione «che superi i campi e che dia delle risposte sullabitare, sulla sicurezza e legalità, e di integrazione». Quale, non viene meglio chiarita. Allineato pure il consigliere provinciale Roberto Caputo: «Gli sgomberi servono a poco».
Teoricamente ne converrebbe anche Maurizio Pagani, presidente dellOpera Nomadi di Milano: «Quello che è accaduto la scorsa notte è la conseguenza di una totale assenza delle politiche di accoglienza, anche temporanea, della mancanza di strutture». Poi però nel preannunciare un sit-in, forse con la Cgil, davanti al Comune, alla fine ribadisce la sua contrarietà agli sgomberi.
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.