Se le mani sudano troppo c’è una soluzione chirurgica

Quanti significati ci sono dietro una stretta di mano? Può essere un saluto, un cenno di approvazione, il biglietto da visita che contribuisce a dare la prima impressione di una persona. Si pensi ora cosa può significare non poter fare tutto questo senza trovarsi in un imbarazzo totale perché troppo sudati. L’iperidrosi primitiva idiopatica palmare, o ascellare, si manifesta come un’eccessiva sudorazione, non legata a cause mediche riconoscibili (infezioni, ipertiroidismo, diabete o altre condizioni sistemiche), la cui quantità è superiore a quanto necessario per una normale termoregolazione.
È per questo che viene considerata una malattia «sociale», che mina fortemente la sicurezza in se stessi rappresentando un grosso ostacolo invalidante per le relazioni sociali e professionali.
È una patologia molto frequente, tanto che si calcola interessi il 2-3% della popolazione, e per risolvere il problema si ricorre spesso a trattamenti locali non chirurgici (come le infiltrazioni di tossina botulinica), il cui effetto transitorio necessita però di applicazioni ripetute. Per una soluzione definitiva che permetta di riacquistare una qualità di vita normale, la chirurgia è oggi l’unica strada. Nato in America e importata in Italia, l’unico attuale trattamento definitivo della iperidrosi, consiste nell’applicazione di una procedura ultramininvasiva bilaterale. Vale a dire la sezione o asportazione di un segmento della catena simpatica intratoracica. Le ghiandole sudoripare esocrine sono, infatti, le responsabili dell’iperidrosi e sono stimolate dal sistema nervoso simpatico. Numerosi studi hanno mostrato gli eccellenti risultati di tale tecnica, che richiede una singola anestesia generale, ha una durata minima, è poco invasiva e lascia segni praticamente invisibili. «L'iperidrosi è una malattia più comune di quanto si pensi ma socialmente inaccettata, per questo se ne parla ancora poco – spiega il dottor Alessandro Brunelli, viceprimario del reparto di Chirurgia toracica degli Ospedali Riuniti di Ancona e tra i primi ad aver introdotto in Italia la tecnica chirurgica risolutiva per l'iperidrosi -. L'intervento è unico, e dura circa un'ora. Si pratica un'incisione di 1,5 cm a livello ascellare su entrambi i lati.

Il paziente addirittura la sera stessa dell'operazione, o al massimo il giorno dopo, può andare a casa».

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