«Se non si candidassi a sindaco di Milano? Voterei per la Moratti, ma dovrebbe fare un corso accelerato di simpatia». Non ha ancora deciso. Il terzo polo lo aspetta, il centrodestra lo corteggia. E lui tentenna e se la ride, mentre quelli del Pdl cominciano a guardare con un certo sospetto un compagno di partito che va cercando candidature altrove. Nuovo intervento di Gabriele Albertini ai microfoni di Radio2 Un Giorno da Pecora. «La Moratti è antipatica, ma può migliorare. Ci sono persone che sono simpatiche per natura e altre che ci devono lavorare», ha spiegato Albertini. «È un po distante, un po freddina, algida, lontana dai grandi scenari internazionali e poco amministratrice di condominio». E di Pisapia, il vincitore delle primarie del centro-sinistra? «È una persona che apprezzo molto, lui mi piace, lo stimo, è la sua fede politica che non mi piace». Quindi, non lo voterebbe mai? «Potrei farei il voto disgiunto», ha concluso Albertini. Dunque votare Pisapia e il Pdl. E non la Moratti, come aveva detto allinizio. Ci si capisce davvero poco.
Nella Lega, intanto, grandi manovre. In via Bellerio continuano le trattative per stabilire la squadra con cui dare lassalto a Palazzo Marino. Dato per scontato il patto di ferro con la Moratti, resta da individuare il nome del vicesindaco e dei possibili assessori da affiancarle. Addirittura tre (oltre al vice) chiede la Lega con i sondaggi alla mano che la dipingono con il vento in poppa. Mentre Renzo Bossi assicura di voler continuare a fare il consigliere comunale. «Lo dico in modo molto diretto - ha spiegato colorito ieri - Sono tutte balle inventate da qualche giornalista che vuole creare conflitti o liti allinterno della Lega». Bossi junior dice di non avere dubbi sul suo futuro, almeno per i prossimi 5 anni: «Io sono stato eletto in Regione Lombardia, nel collegio di Brescia, da 13mila persone, per le quali sono qui a lavorare.
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