«Menzogna». Ieri Repubblica chiosava nella solita maniera elegante e distaccata le dichiarazioni di Silvio Berlusconi sullattività anti-terrorismo islamico durante la legislatura. Menzogna? Dopo aver snocciolato una «fenomenologia» sul genere politico-letterario il fabulista di Repubblica dimentica di fare la cosa più semplice: il check dei dati. Non era una missione impossibile. Bastava prendere la relazione del ministero degli Interni dal rapporto sullo stato della sicurezza in Italia, disponibile su Internet per chiunque abbia un computer. Dati resi noti dalla stessa Repubblica ai tempi della diffusione del rapporto. Dati non smentiti nè smentibili. Il fabulista di Largo Fochetti ricorda soltanto lultima relazione semestrale dei servizi segreti al Parlamento e riporta il numero di 24 «soggetti integralisti» arrestati nei primi sei mesi del 2005. Per Repubblica questi ultimi non sono proprio terroristi, ma qualcosaltro di cui però non si specifica la natura.
In attesa di altre illuminanti analisi, nel partito unico dei giornali cè chi si accorge che quel numero di 200 terroristi arrestati (203 per lesattezza) non è campato in aria. La Stampa infatti riesce nella mitica impresa di ricordare che una relazione del Viminale in effetti esiste e che quel numeretto cè e che «naturalmente i numeri di Berlusconi non sono inventati. Basta cliccare sul sito Internet del ministero dellInterno, aprire il rapporto Sicurezza 2005 e leggere il capitolo dedicato al terrorismo internazionale». Perbacco, una svolta nello schieramento di carta antiberlusconiano. Riepiloghiamo: Repubblica dice che i dati sono frutto di una «menzogna», La Stampa dice che i numeri non sono inventati. Anche chi si accorge che i conti tornano, non riesce però a trattenere la tentazione di dire che in fondo il governo non può vantarsi troppo perché i processi non vanno a buon fine. Anche questa, ovviamente, è una colpa di Palazzo Chigi.
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