Se la salvezza dell’entroterra ligure passa dalla valorizzazione di campi e pascoli

Se la salvezza dell’entroterra ligure  passa dalla valorizzazione di campi e pascoli

Lo spopolamento delle aree interne della Liguria si vince recuperando i terreni per l’agricoltura e la pastorizia. Ed ecco che per rivitalizzare l’entroterra il Pdl avanza una proposta di legge che ha come primo firmatario Gino Garibaldi, per rendere appetibili le vallate della regione impostando un regime fiscale di favore, distinguendo tra l’uso professionale e non professionale dei terreni. «Il campi ed i pascoli abbandonati o in fase di abbandono sono il primo strumento da utilizzare e rivitalizzare per favorire il ripopolamento della Vallate liguri», spiega Garibaldi.
Secondo il consigliere del Popolo della Libertà fermare lo spopolamento è oramai indispensabile, per il bene stesso del territorio e per la sicurezza di chi ancora lo abita: «L’entroterra ligure ha vissuto in passato una forte antropizzazione: l’intervento dell’uomo è stato forte e ha modificato radicalmente il territorio. Il successivo drammatico abbandono che si sta vivendo ora rischia di creare ulteriori seri danni, in aggiunta a quelli che già possiamo constatare - dice -. Le opere realizzate in passato, penso ad esempio ai muretti a secco, vengono abbandonate a loro stesse, con conseguenze disastrose. Aumenta a dismisura il pericolo di frane e all’esondazione dei fiumi. Non dimentichiamo che i primi custodi del territorio sono i suoi abitanti che assicurano una cura e un monitoraggio costante». L’abbandono, l’incuria favoriscono una vegetazione selvaggia che soffoca fiume e strade. Nessuno controlla il livello dell’acqua nei torrenti in caso di pioggia o che i sentieri di penetrazione nel bosco, vitali in caso di incendio, vengano tenuti puliti, continua l’esponente del Pdl .
Al contrario, continua il consigliere regionale del centrodestra, questo stato di abbandono potrebbe essere evitato con un ripopolamento di quelle zone. «La presenza umana garantisce una manutenzione costante: incentivare la presenza dell’uomo significa fare una seria azione di prevenzione, evitare così rischi seri per il territorio e per le persone e nel contempo effettuare, quindi, una seria azione di risparmio».
Secondo il consigliere sono inutili i contributi «a pioggia»: «Vista la grande crisi economica, riteniamo ben più efficace fornire un aiuto immediato a chi decide di curare la terra, attraverso un’adeguata politica di agevolazioni fiscali». Garibaldi sottolinea che la necessità di varare questa proposta è nata parlando con la gente che vive ancora nell’entroterra, preoccupata per il continuo abbandono dei campi.
«Abbiano ascoltato pareri e suggerimenti.

Naturalmente abbiamo chiesto l’aiuto di agronomi ed esperti per varare un testo di legge che dovrà essere arricchito da altri contributi. Sarà importante, durante la fase di varo della legge, il contributo di tutte le associazioni di categoria che hanno a che fare con la terra».

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