Sea, decolla la vendita del 34% di azioni

La giunta ha approvato la cessione delle quote. De Corato: «Con i soldi faremo le linee del metrò e altri lavori per Milano»

Via libera della giunta alla cessione del 34% della Sea, la società controllata che gestisce gli aeroporti. Vendendo questa quota, il Comune manterrà comunque la maggioranza assoluta delle azioni Sea. Se tutto procede secondo il calendario fissato, il Comune conta di chiudere la vendita subito dopo le ferie estive. «La delibera arriverà in consiglio comunale intorno al 10 luglio» prevede il sindaco, Gabriele Albertini. L'obiettivo è appunto approvare il provvedimento prima dell’estate, per poi a settembre valutare le offerte e dare il via alle procedure di vendita. Soddisfatto l’assessore al Bilancio, Mario Talamona: «La delibera di cessione è stata approvata all’unanimità, fatto che conferma la determinazione della giunta a realizzare il programma». Insomma, è stato superato l’ostacolo dell’opposizione della Lega, che dopo il rientro in giunta ha dato il suo semaforo verde all’operazione.
La delibera approvata ieri (così come fissato già nell’aprile scorso) prevede la vendita tramite un’asta competitiva, con la possibilità di rilanci su un prezzo base di 600 milioni. «Ciò significa che l’operazione non si farebbe se non si riuscisse a vendere a quella cifra o a una cifra superiore» spiega Talamona. L'assessore conferma che, per evitare la possibilità di ricorsi giudiziari, non sono stati inseriti diritti di prelazione a favore di operatori pubblici quali la Regione, come in un primo momento sembrava si volesse fare. L’asta sarà aperta a tutti i soggetti italiani e stranieri e si rivolge agli investitori istituzionali, inclusi quelli industriali e finanziari.
Per allettare i compratori (che acquisendo un pacchetto del 34 per cento rimarranno lontani dalla maggioranza della società) il Comune assicura la stipula di accordi parasociali che garantiscano al nuovo socio di entrare nel consiglio d’amministrazione con un numero di membri proporzionale alla sua partecipazione nella società. Inoltre il patto offrirà al socio di minoranza una sorta di diritto di veto sulle decisioni più rilevanti, quelle che vengono prese con la convocazione di un’assemblea straordinaria. Spiega Talamona: «Particolari operazioni come cessione della società, emissioni che comportino variazioni del capitale, fusioni, non potranno essere approvate senza l'assenso del nuovo socio».
Talamona è convinto che le casse del Comune saranno rimpinguate dall’operazione oltre la previsione: «Il mercato risponderà bene. Sono convinto che dalla vendita del 34% di Sea incasseremo anche più dei 600 milioni di euro fissati come base d'asta. E sono certo che questa operazione gioverà anche alla stessa Sea sulla strada della quotazione in borsa».


Ancora da definire la lista delle opere pubbliche che l’amministrazione finanzierà grazie alla dismissione Sea. «Tra le priorità ci sono le nuove linee della metropolitana, ma c’è un elenco molto lungo di cose da fare» spiega il vicesindaco, Riccardo De Corato.

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