Alla fine, il Milan deve benedire i pali della porta di Dida. Nella ripresa, per ben due volte, respingono gli artigli dell'Om capace di mettere al muro i rossoneri, stanchi e spolpati, e di sfiorare il meritato successo. Prima Brandao, sotto porta, a mezzo metro dalla porta (per capire anche la portata dell'errore) scolpisce la traversa, nel finale, scandito dall'arrembaggio francese, Diawara, il difensore, coglie il palo lontano della porta con una girata delle sue in mischia che lascia San Siro senza fiato. E così il Milan salva il pareggio che non lo mette certo al riparo dalla qualificazione. Per presentarsi agli ottavi di Champions adesso deve vincere a Zurigo. Non è facile e non è nemmeno scontato. Elementare la spiegazione del passo falso dei berlusconiani, subito in gol e in vantaggio con uno slalom vincente di Borriello: la squadra, riconfermata in blocco, con l'eccezione di Nesta, ha mostrato stanchezza e qualche luna storta da parte dei suoi soliti ispiratori. Seedorf, in particolare, risulta il meno efficace della compagnia, eppure Leonardo non lo sostituisce a dimostrazione che non solo Ancelotti lo considerava unico.
L'OM parte in evidente stato di soggezione, si becca, da errore marchiano di Heninze, il golletto di Borriello ma poi rimedia al secondo assalto utile (Lucho raccoglie al volo una deviazione di Dida) e da quel momento ritorna in partita.
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