Sei Nazioni all’Olimpico, l’Italia cerca il riscatto

La parola d’ordine è riscatto. L’Italia del rugby è pronta al suo esordio (il 4 febbraio in Francia) nel Sei Nazioni. La novità è l’Olimpico come campo di casa, il motivo tecnico azzurro invece è la voglia di cancellare l’ultima delusione mondiale, con il mancato accesso ai quarti, e di invertire un trend impietoso che vede gli azzurri vittoriosi in appena 8 delle 60 partite giocate in dodici edizioni (1 pari e 51 ko). C’è poi anche da scacciare la nube in arrivo da Piacenza sullo sport del terzo tempo, del fair play, dell’etica, che ha portato a sgominare una rete di spaccio di cocaina, con base in Albania e diramazioni tra Emilia e Lombardia. Tredici degli arrestati sono atleti della palla ovale, dal torneo cadetto della serie A ai dilettanti di B e C. Ma il presidente Federugby, Giancarlo Dondi, ha subito voluto mettere dei paletti, respingendo le accuse al mondo della palla ovale. «Il rugby non c’entra nulla - ha spiegato - Non penso che ci sia una società coinvolta e sicuramente non è coinvolta la federazione». Intanto però l’esordio contro la Francia, si avvicina, con i galletti che avranno sete di rivincita dopo la sorprendente vittoria azzurra al Flaminio dello scorso anno ma dovranno fare i conti con un nuovo ct azzurro, il francese Jaques Brunel, e una nuova casa, quell’Olimpico già praticamente esaurito per la sfida dell’11 febbraio contro l’Inghilterra.

Per la prima volta,poi, il rugby sbarca anche sul 3D grazie a Sky, che oltre a trasmettere tutte le partite del Sei Nazioni in alta definizione, in occasione del match contro gli inglesi lancerà il rugby in tre dimensioni.

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