Seicento finiani a cena. Ma Fini non arriva

Seicento finiani a cena. Ma Fini non arriva

Lui, l’ospite d’onore, non c’era, perché bloccato dall’influenza di stagione (e non - fanno sapere subito i suoi fedelissimi in Liguria - dai «veleni di stagione» per le rinnovate polemiche su casa-Tulliani a Montecarlo). Fatto sta che Gianfranco Fini, tuttora presidente della Camera, ma anche leader indiscusso e indiscutibile di «Futuro e libertà per l’Italia», è stato costretto a dare «buca» all’incontro conviviale di ieri sera, ore 20, all’Hotel Sheraton, messo a punto da tempo dai seguaci del partito a Genova e in Liguria.
Un impegno non da poco, quello organizzato in prima persona dal coordinatore regionale, l’avvocato Enrico Nan, e dall’omologo metropolitano Gianfranco Gadolla: «Sono intervenute circa 600 persone - conferma quest’ultimo -. E soprattutto non mi risulta che qualcuno abbia cancellato la prenotazione sapendo della mancanza forzata di Fini».
D’altronde, a fronte di un esborso tutto sommato contenuto per la cena - 35 euro cadauno - i partecipanti avevano la possibilità di ascoltare due pezzi da novanta del Fli a livello nazionale, oltre ai già citati Nan e Gadolla, chiamati a fare doverosamente gli onori di casa introducendo gli interventi. Confermata, infatti, la presenza dell’ex ministro Adolfo Urso e pure quella del vero e proprio «alter ego» di Fini, Italo Bocchino, che si sono adoperati al massimo per non far rimpiangere il leader. In sala, poi, distribuiti nei vari tavoli, il senatore Enrico Musso e il consigliere comunale Giuseppe Murolo, e numerosi esponenti di Generazione Italia, la fondazione - o meglio: corrente politica - che fa riferimento alle posizioni di Fini e si è data in particolare un obiettivo di «formazione».
Ampio e articolato lo scenario affrontato dai relatori, ma nessun riferimento «ufficiale» alle candidature, per quanto riguarda sia quelle da definire in Liguria in caso di ricorso ad elezioni generali anticipate, sia quella a sindaco di Genova (nonostante la presenza in sala di Musso, già praticamente impegnato, conviviali comprese, ad aggregare consensi in vista della scadenza amministrativa del 2012).
«Volevamo proseguire, e mi pare che ci siano riusciti - sottolinea ancora Gadolla - il discorso già avviato alla convention regionale del dicembre scorso, in particolare sul futuro del Paese.

Parlare dell’appuntamento con le amministrative del prossimo anno è prematuro, il problema al momento - insiste Gadolla - non è tanto il Popolo della libertà quanto Berlusconi. Solo quando lui se ne sarà andato, eventualmente, si potranno ricreare le condizioni per un dialogo. Noi, del resto, continuiamo a collocarci nel centrodestra».

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica