nostro inviato a Sakhir
Lingegner Aldo Costa è il papà della Ferrari della rivincita. Parmigiano, posato e sposato, papà anche in famiglia, è lunico italiano in prima linea alla Ferrari. Si siede apparentemente tranquillo davanti al plotone di giornalisti e accanto a Ross Brawn.
Quanto era preoccupato prima di questo debutto della 248F1?
«Per nulla. Ci siamo avvicinati a questo momento con largo anticipo e le nostre aspettative erano incoraggianti. La monoposto è già unevoluzione di quella presentata al Mugello. È solo venerdì, ma siamo soddisfatti, anche se devo riconoscere che qualche giorno in più di test sarebbe stato ancora meglio».
Sente la pressione? Lei è lunico italiano in prima linea alla Ferrari.
«No, assolutamente. Forse lavvertite voi dallesterno, ma nel team proprio non esiste: non cè differenza di nazionalità in Ferrari».
Renault, McLaren, gli altri sono più avanti o più indietro?
«Sono dove aspettavamo che fossero: sono forti. Però possiamo pensare che rispetto al 2005 abbiamo fatto più progressi di loro».
I suo idoli motoristici da ragazzo?
«Ovviamente la Ferrari e Senna tra i piloti. Ma da quando ho conosciuto Schumi devo dire che è fenomenale».
Il motomondiale?
«Mi piace e mi piace Valentino».
Ha seguito i suoi test in Ferrari?
«Ero occupato sulla macchina di questanno... però un occhio glielho dato. Benché laspetto esteriore sia completamente diverso, è molto simile a Schumacher. Come pilota ha un ottimo potenziale».
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