Semina il panico brandendo un’accetta

Drammi della follia sul litorale. Colpisce il cognato con un’accetta, viene arrestato da agenti fuori servizio; aggredisce gli avventori di un bar con una roncola, bloccato e ammanettato dai carabinieri. Due storie di inaudita violenza accadute a Torvaianica la prima, a Ostia l’altra. Protagonisti un romeno di 40 anni, C.P., e un incensurato, J.P. di 31 anni. Accade tutto la sera di domenica. La giornata di festa sembrava fosse andata bene per lo straniero e la sua famiglia, tanto da recarsi a mangiare, con i figli, in un ristorante sul lungomare delle Sirene. Un po’ per il caldo, un po’ per aver alzato troppo il gomito, già a tavola, secondo quanto racconterà la donna ai poliziotti, l’uomo comincia a inveire contro di lei noncurante della presenza dei minori. La prende a male parole, l’accusa di non badare come dovrebbe agli interessi della famiglia.
Usciti dal locale il battibecco continua con toni sempre più accesi. Una volta giunti davanti casa, a poca distanza dalla trattoria, anziché calmarsi il 40enne perde completamente le staffe. Tanto che la moglie si allontana di corsa con i ragazzini, entra nell’appartamento e chiude a chiave la porta. L’uomo dà sempre più in escandescenza. Accorrono i fratelli della poveretta in suo aiuto. Il connazionale, per nulla intimorito, afferra un’accetta e si scaglia contro l’auto dei due. Un primo colpo manda in frantumi il parabrezza della macchina. I due, terrorizzati, fuggono a piedi. Il cognato li insegue urlando come un pazzo. Uno dei due fuggiaschi cade a terra e viene colpito dall’ascia, fortunatamente di striscio, alla testa.
Intervengono due poliziotti fuori servizio che tentano di disarmare il folle. Lui li riempie di calci e pugni. In pochi secondi accorrono decine di persone, attirate dalle urla. «Sembrava fosse successo qualcosa di grave» dicono i residenti. Fra questi un vicino di casa del romeno che prende le sue difese e, credendo fosse vittima di un’aggressione, scende in strada e si scaglia contro i poliziotti in borghese. Inutile mostrare i tesserini: l’uomo, P.S., 47 anni, è una furia: afferra il collo di un agente per far allentare la presa sull’arrestato. «Per poco non mi strangolava» scriverà sul verbale il poliziotto. Insomma, alla fine gli agenti, ottenuti i rinforzi, riescono ad ammanettare i due con le accuse di lesioni gravi (il romeno) e resistenza a pubblico ufficiale entrambi.
Su viale Paolo Orlando a Ostia, invece, un lidense senza precedenti, sconvolto dall’alcol, ha creato il panico fra i clienti di un bar centrale. Roncola alla mano il 31enne cercava di colpire un avventore quando sopraggiunge una radiomobile dei carabinieri. I militari riescono a immobilizzarlo e a portarlo in caserma. «Sembrava indiavolato» raccontano i testimoni.

In via dei Fabbri Navali l’uomo non si calma affatto: dopo aver colpito i carabinieri con calci e pugni, distrugge un computer. Ci vogliono ore per riportarlo alla calma. Arrestato per porto di oggetti atti a offendere, minacce e danneggiamenti aggravati e resistenza a pubblico ufficiale.
yuri9206@libero.it

Commenti
Pubblica un commento
Non sono consentiti commenti che contengano termini violenti, discriminatori o che contravvengano alle elementari regole di netiquette. Qui le norme di comportamento per esteso.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica