«Una sentenza già scritta»

«Una sentenza  già scritta»

L'avvocato Luca Broli, legale di Guglielmo Gatti, il nipote dei coniugi Donegani, accusato del «mattatoio» portato a termine nel garage della villetta di via Ugolini a Brescia, dice di essere «stupito» della «spavalderia» della Procura della cittadina lombarda ben conoscendo la serietà con cui i magistrati bresciani conducono tutte le indagini. «Spavalderia» che avrebbero dimostrato anche i media processando Gatti ancora prima di un giudice. «Mi sembra che la sentenza sia stata già scritta. Sono sorpreso perchè la questione è ancora interpretabile - spiega l'avvocato -. Sembra che abbiano già risolto il caso, se non è una sentenza già scritta questa...». Il fatto che Guglielmo Gatti «sia un introverso e una persona che si fai fatti suoi» non significa che sia un assassino «è stato tutto molto ingigantito.

Ritengo ingiusto questo processo mediatico - continua il legale - è come se fosse stato già celebrato primo, secondo grado e Cassazione». «In questi gironi - spiega Broli - leggerò le carte e poi sicuramente affronteremo il Riesame, ho dieci giorni di tempo».

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