Sequestrati esami della Franzoni Taormina denuncia i magistrati

L’avvocato: «Avrei consegnato oggi i risultati alla Corte d’Assise di Torino»

da Torino

I risultati di due esami clinici cui si è recentemente sottoposta Annamaria Franzoni sono stati sequestrati dalla magistratura e la risposta del suo difensore Carlo Taormina arriva immediata: un esposto al Consiglio superiore della magistratura perché venga valutato il comportamento di Vittorio Corsi, il procuratore generale di Torino che sostiene l’accusa al processo d’appello per il delitto di Cogne. L’avvocato Taormina, che inoltrerà l’esposto questa mattina, lamenta che il pg abbia fatto sequestrare i risultati di due esami (una risonanza magnetica e un elettroencefalogramma) cui la Franzoni si è sottoposta. «È una violazione del codice di procedura penale - spiega Taormina -. Io stesso, peraltro, contavo di consegnarli alla Corte d’assise di Torino».
Il 26 giugno scorso (come riportato ieri dal quotidiano La Stampa) Annamaria Franzoni si è sottoposta ai due test in una clinica specializzata di Sassari, scelta sia perché abbastanza «lontana dai riflettori», sia perché nella città sarda lavora il consulente della difesa Gian Carlo Nivoli. Il pg Corsi ha fatto sequestrare gli esiti e li ha trasmessi alla Corte presieduta dal giudice Romano Pettenati. «Ma ero stato io stesso - afferma Taormina - a chiedere l’autorizzazione ai periti che per conto del collegio giudicante hanno svolto un esame psichiatrico sulla signora Franzoni. E io stesso mi ero proposto di consegnarli al dottor Pettenati domani (oggi per chi legge, ndr): avevo preso un appuntamento che, comunque, resta confermato». Gli esami sono stati effettuati dopo che gli specialisti si erano lamentati perché questi controlli sanitari sulla donna non erano mai stati effettuati, in particolare per quanto riguardava la risonanza magnetica: «Adesso posso comunicare che i risultati hanno confermato la piena sanità mentale di Annamaria Franzoni anche dal punto di vista neurologico», aspetto che la difesa considera importante soprattutto per escludere del tutto che l’imputata soffrisse di crisi epilettiche. «Su questo punto, i periti hanno ricevuto conferma degli accertamenti da me fatti svolgere». Secondo Taormina sono stati violati due punti del codice di procedura penale: «Il sequestro si può disporre solo su “cose pertinenti al reato”, e non per circostanze che riguardano l’imputabilità di una persona; inoltre è un potere attribuito alla Corte, non al pg». La denuncia al Csm riguarderà anche la comparsa della notizia del sequestro sul quotidiano La Stampa di ieri.

«Con disappunto e amarezza - commenta Taormina - rilevo che per l’ennesima volta si assumono iniziative, da parte del pg, non rispettose della legge, e se ne dà comunicazione agli organi di stampa. È la conferma che è la magistratura, e non la difesa, a gettare benzina sul fuoco per alimentare polemiche e per voglia di protagonismo».

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