Un sereno weekend al vetriolo

Claudio Fontanini

Un cellulare acceso per sbaglio che rivela a orecchi indiscreti stati d’animo e pensieri nascosti, due coppie a confronto in quello che doveva essere un tranquillo weekend tra vecchi amici e che si trasforma a poco a poco in un gioco al massacro senza esclusione di colpi, un tragicomico viaggio nell’ipocrisia con vittime e carnefici che si alternano nei ruoli.
Scritta da Carole Greep (traduzione e adattamento di Antonella Questa), diretta da Rodolphe Sand e portata in scena dagli stessi attori della fortunata «Singles» (Alexia Murray, Nick Nicolosi e Massimiliano Vado ai quali si aggiunge Ilaria Giorgino), Adoro quello che fate è la commedia al vetriolo in prima nazionale che chiude la rassegna dedicata alla drammaturgia contemporanea leggera francese in cartellone da gennaio al Teatro de’ Servi.
Filippo e Carola (Nicolosi e la Giorgino) hanno deciso di trasferirsi in campagna. Lui è uno scrittore di thriller erotici in cerca d’editore, lei un’eccentrica free-lance che ama il rustico disordinato e cucina strani piatti. Giorgio e Linda (Vado e la Murray) sono gli amici «cittadini» in arrivo a bordo di un fuoristrada. Abbronzantissimi e schiavi delle mode, i due litigano nel tragitto rinfacciandosi quello che li avrebbe attesi. Peccato che un tasto schiacciato inavvertitamente faccia partire una telefonata proprio a casa dei due amici in attesa che ascoltano parole non proprio affettuose rivolte a loro. Così i padroni di casa, irritati, decidono di vendicarsi in quello che per Giorgio e Linda si trasformerà in un infernale weekend di smascheramento.
Amicizia e talento, essere e apparire, new age e casse di Don Pérignon, sogliole con pere in gelatina e salsa di crauti all’aglio, partite a golf («L’unico sport che permette di negoziare affari importanti mentre giochi...

») e castrato diluito in polvere, seni a mongolfiera, tradimenti («Non è che perché hai scelto il menù fisso non puoi guardare la carta»). Si ride e ci si riconosce in Adoro quello che fate sostenuto da un quartetto d’attori affiatato ed efficace.
Repliche al de’ Servi fino al 21 maggio.

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