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The Regime, Kate Winslet è crudele e meravigliosa nella nuova serie Sky

La recensione di The regime, la nuova e controversa serie di Sky con una strabiliante Kate Winslet nei panni di un dittatore incapace di guidare il suo popolo

The Regime, Kate Winslet è crudele e meravigliosa nella nuova serie Sky
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Debutta il 4 marzo su Sky e in streaming su NOW The Regime, la nuova serie televisiva che vede come protagonista Kate Winslet in un ruolo sopra le righe, oscuro e assolutamente irresistibile. Diretta da Stephen Frears e Jessica Hobbs, The Regime - Il palazzo del potere è una dark comedy dai tratti surreali e grotteschi, che miscela la satira sociale al puro intrattenimento, portando sul piccolo schermo un mondo elegante in cui serpeggia costantemente qualcosa di marcio sotto la superficie. E forse non è affatto un caso che la protagonista sia convinta che ci sia della muffa nel suo palazzo, al punto da assumere una guardia del corpo che monitori costantemente lo stato dell'umidità di ogni stanza.

La storia è quella della cancelliera Helena Vernham (Kate Winslet, appunto), leader di un regno fittizio che si trova nel cuore dell'Europa e che guida da sette anni dopo aver rovesciato il governo antecedente. Helena è una leader ipocondriaca, paranoica, che sembra voler utilizzare la comunicazione gentile e amorevole (che sembra quasi richiamare quella di Barbara D'Urso nei vari Pomeriggi Live), per non guardare in faccia la realtà e prendere consapevolezza dei suoi deficit di leadership e preparazione. Tutto cambia quando alla donna viene affiancato il Macellaio (Matthias Schoenaerts), un soldato coinvolto in una delle pagine più sanguinose della storia recente del Paese e richiamato a palazzo per svolgere funzioni di guardia del corpo. La Cancelliera dovrà dunque muoversi in un palazzo in cui si sente perseguitata, in cui la malattia sembra seguirla passo dopo passo, mentre l'uomo al suo fianco finirà col diventare il consigliere più fidato.

Non è tutto oro ciò che luccica

The regime - Il palazzo del potere appare a un primo sguardo come una serie difficile da inquadrare e catalogare. I toni sono senza dubbi quelli della commedia e l'aurea surreale che circonda l'intera narrazione, tra il grottesco e l'assurdo, cooperano a rendere più concreta questa sensazione. Allo stesso tempo, però, lo show mette in mostra una vena nerissima, malvagia, marcia, che porta lo spettatore a rimanere spazziato e sconvolto da quello che vede accadere sul piccolo schermo un attimo dopo aver riso di cuore. Indubbiamente la serie si pone come satira e forma di denuncia dei regimi autoritari, ma anche di un mondo della politica sempre più inetto e bugiardo, che si cela dietro le ampie porte del potere per decidere da sé cosa fare e quali strade percorrere, spesso a discapito degli stessi cittadini che, davanti alle telecamere, incensano come unici e veri destinatari del loro amore. In questo senso, proprio il tono grottesco, che a tratti sembra scivolare nella distopia più pura, si rivela essere il registro più adatto a raccontare una storia che punta all'alienazione dello spettatore, alla sua confusione. Una labirintite narrativa che cresce anche man mano che appare più evidente la costruzione dei personaggi. I due protagonisti, soprattutto, in prima battuta appaiono come personaggi soli, a loro modo tragici, costretti a combattere in solitudine contro un mondo politico che li vuole schiacciare e che non desiderano altro che ricevere un po' d'amore a dispetto delle loro carriere e delle loro funzioni pubbliche.

Ma basta veramente poco affinché la maschera cominci a scivolare via, mostrando i volti spettrali di due creature inette e feroci, che sono disposte a tutto pur di cibare quel seme di follia che risiede nelle loro menti, nei loro gesti e, persino, nelle loro ossessioni. Un lavoro eccelso di scrittura che non può fare a meno del talento istrionico dei protagonisti. Kate Winslet, che il più delle volte siamo abituati a vedere in ruoli che suscitano l'empatia del pubblico, riempie la scena con la sua Helena debole e spaventata ma altrettanto crudele e spietata: un personaggio negativo e spigoloso, la cui emersione suscita la stessa sensazione delle unghie passate su una lavagna. Eppure, nonostante questo, lo sguardo dello spettatore non riesce a resisterle e l'oscurità di Helena, vestita di colori pastello, diventa quasi una protagonista aggiunta. Discorso analogo si può fare per Herbert Zuback, il personaggio interpretato da Matthias Schoenaerts - che con Kate Winslet aveva già lavorato nel film Le regole del caos.

Tenuto in catene e sedato all'inizio del primo episodio, questo soldato soprannominato tutt'altro che affettuosamente Macellaio, appare come "un brav'uomo" che "merita di essere amato". Ma lo sguardo lucido di Matthias Schoenaerts e l'aria tragica che circondano il personaggio lasciano ben presto il posto a un ghigno mefistofelico che risponde solo a un desiderio innato di violenza.

The regime - che torna su Sky ogni lunedì con un nuovo episodio dei sei che compongono la serie - è un racconto che gioca sui contrasti: tra volto pubblico e volto privato, tra una scenografia ricca e splendente e personaggi marci e cupi, e rappresenta senza dubbio un titolo da non lasciarsi sfuggire.

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